Buongiorno Direttore D'Amore, sento il dovere civico e morale di rivolgermi a lei, che è stato tra i primi a mostrare attenzione e sensibilità verso la vicenda della sede di Piazza Martiri Pennesi.
Lo faccio con la consapevolezza che il rischio più grande, come spesso accade, è che con il venir meno dell’attenzione pubblica, si compiano scelte irreversibili nel silenzio generale.
Domani, nella Sala Giunta di via Carducci, si terrà il secondo tavolo istituzionale tra Comune, Provincia, ARPA e USR. È un momento decisivo. Se da quell’incontro non scaturirà almeno un protocollo d’intesa tra le parti, le possibilità di restituire l’area del Palazzo della Sanità alla cittadinanza e, al contempo, di vedere ricostruita la sede ARPA all’interno del perimetro urbano saranno pressoché nulle.
Il rischio concreto, ormai evidente, è che l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale venga spostata nel nucleo industriale di Sant’Atto, con conseguenze gravi e durature: il capoluogo provinciale perderebbe un presidio fondamentale per la tutela ambientale e di controllo del territorio, subendo l’ennesimo sgarbo istituzionale. Al contempo, il centro storico verrebbe ulteriormente depauperato, con il trasferimento di circa 50 dipendenti e la conseguente perdita di vitalità e servizi. Il tutto, paradossalmente, alimentando anche un ingente esborso di denaro pubblico a beneficio di un soggetto privato.
Mi auguro, Direttore, che la sua voce possa contribuire a tenere alta l’attenzione su una vicenda che riguarda da vicino l’interesse collettivo, il futuro della città e il rispetto delle sue istituzioni.
Matteo Di Francesco
Componente della RSU di ARPA Abruzzo