Torna a splendere più brillante che mai la vetrina di Polvere di Stelle in Corso San Giorgio 109. Sara Ruffini, giovane imprenditrice teramana, dopo 5 mesi di chiusura coatta a causa del restauro richiesto all'edificio per il bonus sisma, rientra finalmente nella sua bigiotteria di preziosi.
"È stata dura" commenta "affrontare quasi un semestre senza lavoro, ma siamo tornati più carichi di prima ed è questo quello che conta."
E dovrebbe far piacere alla città intera sapere che c'è chi punta ancora su Teramo con determinazione, che c'è chi ci crede ancora rosea di speranza e ottimismo giovanile, che c'è chi resiste e non molla nonostante gli enormi disagi subiti e l'innegabile circolo vizioso in cui è invischiato il commercio teramano.
"Rientriamo in un locale rinnovato ed ampliato e la scelta di restare è dovuta in gran parte alla nostra clientela, che ci ha aspettato con trepidazione senza farci mai mancare l'affetto e l'attenzione."
In una realtà, quella teramana, ai limiti del gattopardesco, dove s'appoggiano cambiamenti superficiali per preservare i privilegi di una posizione sociale, sovvertire la celebre citazione, invertendone la costruzione "Se vogliamo che tutto cambi, bisogna che tutto rimanga com'è" s'adatta invece perfettamente alla situazione di Polvere di Stelle, che scegliendo di rimanere dov'era così come è nata, ispira con passione ed entusiamo a costruirsi un futuro pure dove, di futuro, si usa e s'abusa.
Bentornata a casa Polvere di Stelle, con l'augurio che sotto la tua buona stella trovi la fortuna.
EUGENIA DI GIANDOMENICO