L'associazione Luca Coscioni ha reso pubbliche le relazioni redatte dalle Aziende Sanitarie Locali in merito alle visite effettuate negli istituti penitenziari italiani. I documenti, ottenuti tramite un accesso civico avviato nel dicembre 2024, rappresentano — secondo l'associazione — "un primo passo per fare luce sulle condizioni, spesso opache, delle carceri italiane."

Per quanto riguarda l'Abruzzo, solo due delle quattro ASL territoriali hanno risposto alla richiesta: si tratta delle ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila e Lanciano-Vasto-Chieti. Nessuna documentazione, invece, è stata ricevuta dalle ASL di Pescara e Teramo.

Nei casi analizzati, emergono diverse criticità. “Nel caso delle strutture di Sulmona, L’Aquila e Vasto”, spiega l’associazione, “le ASL si sono limitate a brevi sintesi dell’offerta sanitaria, senza allegare le relazioni dettagliate delle ispezioni.”

Situazione disomogenea anche negli istituti di Chieti, Lanciano e Vasto:

• A Chieti, a fronte di 79 posti disponibili, sono presenti 134 detenuti, con un sovraffollamento del 69,6%. Le celle risultano sottodimensionate e prive di climatizzazione, mentre gli ambulatori non rispettano i requisiti previsti dalla L.R. 31 luglio 2007, n. 32.

• A Lanciano, le condizioni igienico-sanitarie sono giudicate “buone”, ma sono raccomandati interventi periodici di manutenzione, sanificazione e controlli sulla qualità delle acque.

• A Vasto, la situazione è definita “insoddisfacente”: sovraffollamento nella cella disabili, carenze strutturali, arredi da sostituire, impianti non a norma e scarsa efficacia delle procedure di disinfezione.

A livello nazionale, solo 66 ASL hanno risposto alla richiesta dell’associazione, fornendo spesso documenti incompleti o sintetici. "Nella stragrande maggioranza dei casi," sottolinea l'associazione Coscioni, "negli istituti di pena italiani non vengono effettuati nemmeno gli interventi di ordinaria amministrazione. Una negligenza grave, resa ancora più drammatica dal sovraffollamento che supera il 134% in molte strutture."