Ecco la plastica rappresentazione dell’“accoglienza” riservata da Teramo a chi arriva da fuori città. Una scena che si ripete troppo spesso e che, invece di comunicare ordine e organizzazione, restituisce l’immagine di una città in affanno.
Il primo impatto è il caos: automobili private e autobus si trovano a condividere spazi senza alcuna distinzione, generando confusione e disagi tanto per i conducenti quanto per i passeggeri. Nessuna segnaletica chiara, nessuna indicazione utile, nessuna gestione visibile del flusso veicolare.Ma non è tutto. A colpire è anche la gestione (o meglio, l’assenza di gestione) del decoro urbano. L’unico cestino visibile è collocato lontano dal percorso più frequentato dai pedoni, come se fosse stato sistemato lì apposta per scoraggiarne l’uso. Accanto, due coppie di bidoni sembrano più un elemento d’arredo casuale che un sistema organizzato per la raccolta dei rifiuti.
A Teramo, ormai, pare si sia smarrito persino il senso della normale amministrazione. L’ordinario è diventato straordinario, e ciò che dovrebbe essere semplice – come accogliere dignitosamente visitatori o tenere in ordine gli spazi pubblici – sembra diventato un ostacolo insormontabile.
Una città che vuole crescere non può permettersi queste disattenzioni, soprattutto quando si tratta di offrire la prima impressione a chi arriva da fuori. Serve più cura, più rispetto e soprattutto un ritorno alla gestione dell’“ordinario”, che dovrebbe essere il punto di partenza, non il traguardo.