Sarà l’Anac ad occuparsi del bando pubblicato dall’Università di
Teramo per il recupero dell’ex manicomio di Teramo e la realizzazione della “Cittadella della
cultura”. Si tratta dell’asta pubblica per individuare l’impresa che avrebbe realizzato 16,6 milioni
di euro di lavori nell’edificio che occupa una parte del centro storico del Capoluogo.
L’importo dei lavori potrebbe arrivare a 48,9 milioni di euro qualora l’Ente ottenga l’ulteriore
copertura finanziaria.
Numerose le censure mosse dalle Associazioni al contenuto del disciplinare di gara ed anche alle
faq pubblicate dalla Stazione Appaltante il 28 maggio scorso.
Queste ultime in particolare hanno indotto Ance ed Aniem a chiedere l’annullamento del bando e
la pubblicazione di un nuovo avviso che rimuovesse i contenuti più controversi secondo le
scriventi.
Tra le questioni di maggiore rilevanza è stato segnalato il tema della valutazione delle offerte dei
concorrenti. La genericità dei criteri stabiliti dall’Amministrazione appaltante non consente di
valorizzare gli elementi qualitativi delle offerte e ciò impedisce un effettivo confronto tra di esse al
fine della individuazione della migliore.
Altre questioni, pur rilevanti, attengono il subappalto dei lavori specialistici, indicato come
ammesso negli atti di gara ed invece escluso nelle faq e per l’effetto la diversa qualificazione di cui
deve disporre l’operatore economico, e poi la cauzione provvisoria e l’indicazione dei lavori a
corpo per i quali non è stata resa disponibile un’adeguata documentazione tecnica di supporto.
Gli atti di gara così formulati rischiano di generare contenzioso sin dalla fase dell’aggiudicazione
e, di conseguenza, l’incertezza sul concreto avvio dei lavori.
ANCE ed ANIEM restano comunque disponibili ad ogni forma di interlocuzione con gli Organi
universitari
(nota dell'ANCE E DELL'ANIEM)