Mentre il Comune esulta per la “programmazione capillare”, la città affonda in disagi, strisce blu e transenne senza fine A Pineto l’estate si annuncia lunga. Ma non per le sue spiagge, le passeggiate o il turismo tanto sbandierato: bensì per i suoi cantieri, che ormai coprono più della metà del paesaggio urbano. In un contesto che avrebbe richiesto leggerezza e accoglienza, Pineto offre deviazioni, restringimenti, transenne, marciapiedi divelti, ruspe in azione e un labirinto di lavori in corso.
E mentre commercianti e residenti alzano le mani al cielo per una stagione compromessa sul nascere, dal Comune si alzano i toni trionfali. “Stiamo portando avanti una programmazione capillare di lavori per garantire decoro, sicurezza e vivibilità per cittadini e turisti” – afferma senza esitazione l’assessore Giuseppe Cantoro.
Peccato che i cittadini e i turisti, per ora, vedano solo caos.
Domenica si terrà anche la solenne processione del Corpus Domini, che dovrà destreggiarsi – letteralmente – tra i cantieri. Gli organizzatori, lasciati soli, non hanno nemmeno ricevuto il minimo supporto logistico dalla polizia locale: niente nastro bianco e rosso per delimitare il percorso. Un gesto simbolico, ma che racconta molto.
Nel frattempo, le strisce blu si moltiplicano: pagare per parcheggiare, pagare per sopportare, pagare anche solo per guardare questo grande cantiere a cielo aperto. Il turismo si paga caro, ma si vive male.
Ci sono poi i lavori annunciati con orgoglio: la Pineta Catucci, via Bolzano (ma solo dopo l’estate), i sottopassi, Villa Ardente, il Calvano, la zona Cannuccia, i parchi giochi… e chi più ne ha più ne metta. Il tutto mentre la città, già sotto pressione, cerca di capire quando e dove potrà respirare.
La domanda resta sempre la stessa: perché ora? Perché non a settembre, quando le strade sono vuote e i bambini sono a scuola? Perché rovinare proprio la finestra economica più importante dell’anno?
Le risposte, al momento, sono coperte dalla polvere dei cantieri e dal rumore dei trapani. A Pineto l’estate non è ancora iniziata, ma già sembra finita.
MAURO DI CONCETTO