Due forti esplosioni, probabilmente causate da bombolette di quelle che servono a riscaldare il caffè e concesse in dotazione a tutti i detenuti, hannno scosso il carcere di Teramo alle ore 19. Le bombolette sono state forate e quindi sono esplose allarmando i residenti di Castrogno che hanno iniziato a chiamare il 112. Era l’inizio di una protesta da parte di un centinaio di detenuti, che hanno tentato di impedire la chiusura delle celle dopo il sequestro della droga dei giorni scorsi.
La protesta è durata circa un'ora e mezza e ha richiesto l'intervento del personale di polizia penitenziaria, che ha gestito la situazione con professionalità. Per garantire la sicurezza, è stato attivato il protocollo di sicurezza, che ha previsto anche l'organizzazione di un cordone di sicurezza attorno al carcere. La protesta dei detenuti è stata placata senza incidenti gravi verso le 20,30. E più tardi si è appreso che i detenuti in rivolta, accusa della quale dovranno rispondere davanti alla Procura essendosi macchiati di un reato punibile con diversi anni di condanna, non erano 100 ma solo 50 e appartenevano alla sezione terza sud.