Gentile Redazione,
vorrei salutare e ricordare con affetto la scomparsa di una persona speciale, mio zio Mario Palumbi, venuto a mancare il 17 gennaio scorso mentre era in vacanza nella Repubblica Dominicana. Questo è il racconto di una colonna portante della città, partito da un paesino dell'entroterra abruzzese per rendere grande un paese straniero. Teramo perde un altro pezzo della sua storia nel mondo delle automobili ma anche delle amicizie e della solidarietà. Mario Palumbi nasce nella frazione di Garrano Basso il 4 marzo 1940, da Antonio Palumbi e Candida Pepe, ultimo di cinque figli. Si trasferisce in Svizzera con la sorella Pina per lavorare nella General Motors, e dopo qualche anno si stabilisce negli Stati Uniti. Quando ritorna in Italia si sposa con Maria Assunta Di Filippo, il 31 agosto 1969, nell'antica chiesa di Santa Maria ad Melatinum di Garrano Basso. Emigrano negli Stati Uniti dove lo zio Mario lavora da alcuni anni come apprendista meccanico, prima nella città di Boonton, nel New Jersey, ospite della sorella Rosina, e poi in Pennsylvania, da lì prende il via una straordinaria avventura che porta alla nascita della catena di Carrozzerie Classic Coachwork, da Wayne fino a tutta la provincia di Philadelphia. Un' espansione che negli anni ha dato lavoro a moltissimi italiani, ricevendo prestigio e riconoscimenti dalla Niaf Usa, la Fondazione Nazionale Non Profit degli Italiani in America, con sede a Washington DC. Il grande impegno della Famiglia Palumbi si è rivelato successivamente con il boom economico degli anni novanta, ampliando l’attività con il Ristorante "La Locanda", oltre a pizzerie, negozi e centri commerciali, fortificando le tradizioni e le radici abruzzesi al tessuto sociale della Pennsylvania, la terra verde della speranza e di tanti sogni realizzati dai primi migranti europei. Lo zio Mario ha realizzato quei sogni, con i sacrifici e l'aiuto della zia Maria Assunta, il suo braccio destro in tutte le decisioni che rendono vincente una grande coppia nella vita. Integrarsi in un paese straniero, senza conoscere la lingua, senza conoscere gli usi e costumi è stato molto difficoltoso, ma grazie all' aiuto della comunità italiana, del vicinato ospitale e generoso, sono riusciti nel tempo a diventare parte essenziale della società e della diocesi cattolica, frequentando corsi di inglese per ottenere la cittadinanza americana. Sono arrivati i figli Paola e Antonio, i generi Dan e Lisa e la nascita di cinque nipoti, di cui lo zio Mario era nonno fiero e orgoglioso. Ha avuto il tempo di vederli crescere. Il suo sorriso rimarrà nel cuore dei tanti amici che ha aiutato e soccorso negli anni, soprattutto durante il difficile periodo della pandemia, consegnando i pasti a domicilio a tutta la comunità di Philadelphia. Lo zio era così, non rimandava mai le sue decisioni ed era sempre in prima linea. Amava la vita e aveva una dignità fuori del comune. Dal carattere generoso e altruista, ha aiutato gli amici a livello professionale e personale, dando consigli e suggerimenti per integrarsi all' interno della comunità. Il suo carattere pacato, altruista, ironico, a tratti accondiscendente era tipico dei grandi che non amano i fronzoli né si vantano senza ragione, ma fanno parte della schiera dei giusti, che danno pane al pane e vino al vino. Ricordo con affetto la mia prima vacanza a Philadelphia, quando lo zio mi fece salire sulla sua Lamborghini, i sedili di pelle e il colore ambrato, non avevo mai visto niente di più bello: era il 1991, l' America era bellissima, con le sue enormi ville nascoste tra gli alberi, le strade lisce come guanti di velluto, le persone ospitali come gli elfi di una fiaba, i negozi immensi e dispersivi, le metropoli con i grattacieli che ti fanno girare la testa, i mercatini dell' usato davanti alle case, era tutto un sogno da cui non avrei mai voluto risvegliarmi... Sono stata accolta come una figlia che improvvisamente si ritrova ad avere tanto affetto da tante famiglie diverse. L' America è ancora il sogno di tanti immigrati che l’ hanno resa grande con l’impegno e il duro lavoro, perché è un paese che riconosce i meriti e l’ambizione viene premiata con stipendi adeguati. Caro zio, hai vissuto sempre al massimo, e te ne sei andato in uno dei luoghi che amavi di più. Fin da ragazzo hai avuto la passione per i motori, e quando andasti in America per cercare fortuna come tanti, la prima volta nel New Jersey lavorando notte e giorno con tre, quattro lavori diversi, anche durante i weekend, sei stato l’esempio di un lavoratore instancabile, che aveva il senso del dovere e la dignità di un grande uomo, oggi meriti assai rari e introvabili. Sei partito dal niente per raggiungere la vetta del successo. La famiglia, il tuo orgoglio, sempre al primo posto. La Pennsylvania ti deve tanto in termini economici e sociali, perché hai contribuito alla sua espansione, e alla risonanza della comunità italiana e abruzzese nel mondo. Sei stato la punta di diamante di una delle regioni più ricche e floride d'America. I tuoi figli e nipoti saranno la luce che continuerà a risplendere in tuo nome. Le tue radici continueranno a germogliare nei ricordi di chi ti ha voluto bene, dei tanti amici italiani e compagni di avventura e di lavoro. Era l’estate del 1996 quando mi presentasti il tuo amico e compagno di scuola Franco Tommarelli, che venne a Philadelphia per presentare i suoi dipinti e lasciare il suo immenso contributo artistico a una comunità generosa e visionaria come eravate voi due, molto simili caratterialmente, del segno dei Pesci come tutti gli artisti. Ora siete insieme come ai vecchi tempi, entrambi altruisti e pazienti, dispensavate consigli cercando di aiutare il prossimo nel modo migliore. L' anno scorso hai voluto aggiustare la porta del mio garage e sistemare tutto ciò che non andava, ti preoccupavi per il mio futuro e soprattutto mi hai aiutato con la morte della mamma, che come te è andata via in un soffio di vento. È stato un anno difficile per tutti, molti di noi hanno perso le persone più care. Piangere fa bene all' anima e al cuore, e il dolore in qualche modo deve trovare la sua strada. Caro zio ci mancherai tantissimo, ritornerai nel tuo piccolo e amato Paese di Garrano come era tuo desiderio, per fare ancora due chiacchiere con i tuoi vecchi amici di sempre. Riposa in pace nella Gloria del Signore e prega per noi tutti. Ti abbiamo voluto un mondo di bene. Con immenso affetto, tua nipote Daniela Di Bonaventura
In memoria dello zio Mario sarà celebrata la Santa Messa il giorno 28 giugno 2025 alle ore 11 presso la Chiesa Parrocchiale di Santa Rita del Piano della Lenta. In seguito avverrà la sepoltura presso il Cimitero di Garrano Basso.