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TERCASIn merito alla sentenza sul processo Tercas emessa stamattina a Roma, Antonio Di Matteo dichiara:

«Prendo atto della decisione del Tribunale di Roma giunta all’esito di un complesso dibattimento. Esprimo soddisfazione per la decisione assunta dal Tribunale con riferimento all’accusa consistente nell’aver cagionato quello che dalla Stampa è stato definito il “crac TERCAS” che, secondo l’Accusa, sarebbe avvenuto mediante erogazioni di finanziamenti ad alcuni clienti senza merito creditizio e mediante erronee valutazioni a bilancio di alcune poste.
Con riferimento a questa accusa, il Tribunale di Roma mi ha assolto con formula piena perché il fatto non sussiste, così smentendo la tesi della Procura della Repubblica e della Banca d’Italia.
Ciò deve indurre alla rilettura della storia di TERCAS dal commissariamento in poi, soprattutto con riferimento alle svalutazioni di bilancio che hanno consentito che Tercas venisse acquisita da Banca Popolare di Bari senza corrispettivo.

La condanna comminatami di 4 anni e 7 mesi è riferita a presunti pagamenti preferenziali posti in essere da una società del gruppo Di Mario a favore di una banca di San Marino, nonché a una presunta ipotesi di riciclaggio relativa a fatti completamente estranei a Tercas.
Con riferimento alle vicende della Cassa di Risparmio di Teramo, il Tribunale ha ritenuto di ravvisare presunte irregolarità procedurali riferite alla presunta interposizione di un altro imputato imprenditore tra Tercas e una banca di San Marino.

Attendo le motivazioni della sentenza, fiducioso nella assoluzione da tutte le accuse in secondo grado».