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Il Nil di Teramo, su delega della magistratura di Firenze , ha apposto i sigilli alle due aziende teramane: la Rdb.Ita spa e Italprefabbricati spa, che hanno sede legale nella frazione di Casoli per pericolo di reiterazione del reato per la nota vicenda del cantiere della Esselunga dove persero la vita 5 operai tra i quali il teramano Luigi Coclite 60 anni di Montorio. Il sequestro è stato operato per pericolo di altri crolli, in altri cantieri.
La chiusura di uffici e produzione, ha messo riposo, a casa 80 lavoratori tra operai e impiegati che al momento sono a carico dell'azienda non avendo i dipendenti ammortizzatori sociali. C'è paura per il futuro delle aziende e dei lavoratori. La situazione è molto delicata. Al momento per questi lavoratori non ci sono formule di sostegno al reddito come cassa integrazione ordinaria e straordinaria. C'è preoccupazione per la ricaduta lavorativa. 80 sono i dipendenti dei siti di Casoli, ma sono stati chiusi anche i siti di Piacenza e Caserta della Rdb.Ita. Il futuro è incerto. Si attende la nomina di un commissario per far riprendere l'attività in piena sicurezza. I sindacati sono preoccupati e stanno seguendo da vicino la situazione, per ora i diepndenti sono tutti in ferie. Ma fino a quando?
I legali delle aziende hanno depositato le prime istanze per chiedere il dissequestro, a cominciare dal ribunale del Riesame. La produzione dei manufatti in cemento resta ferma perché, scrive la Procura, «il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo delle aziende Rdb.Ita in quanto sono stati acquisiti elementi da cui risulta la sussistenza di un rischio concreto e attuale che tali società, ove lasciate libere di operare, possano creare ulteriori pericoli nell'esercizio dell'attività di costruzione».
Con Alfonso D'Eugenio, legale rappresentante della Rdb.Ita spa di Atri, sono indagati il direttore dei lavori strutturali all'interno del cantiere del nuovo supermercato di Esselunga in costruzione a Firenze e crollato il 16 febbraio di un anno fa, l'ingegnere Marco Passaleva (che lavorava per un'azienda collegata a Esselunga) e l'ingegnere Carlo Melchiorre, responsabile dell'ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa. I reati ipotizzati per tutti e tre sono omicidio colposo e lesioni colpose, per Melchiorre anche il concorso in crollo o altro disastro. Anche ieri sono proseguite le procedute collegate al l'attuazione del sequestro delle due aziende in provincia di Teramo. La Italprefabbricati, con stabilimento ad Atri, anche se sotto sequestro non è interessata dal procedimento penale. L'indagine è in capo alla Rdb.Ita, con sedi produttive a Piacenza e Caserta.