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Screenshot_2025-02-12_alle_14.26.55.pngNonostante i dati sull’occupazione facciano registrare segnali positivi, il fenomeno delle figure di difficile reperimento desta sempre più preoccupazione. In Abruzzo, nel 2024, il dato arriva per le imprese artigiane al 59,6%, quota superiore di 9,2 punti percentuali rispetto alla media del totale delle imprese (50,4%) e in aumento di 4 punti rispetto al 55,6% del 2023. La regione è al nono posto in Italia per quanto riguarda l’incidenza delle figure difficili da reperire nell’artigianato. E’ quanto emerge dai dati elaborati dal Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, che torna a lanciare l’allarme sul tema. 

L’associazione illustra i dati all’indomani della presentazione del progetto Consortia Mobility "Eurema - Eu employs Abruzzo", che si è svolta ieri presso la Sala Consiliare del Campus universitario di Chieti. Nel corso dell’incontro è stata sottoscritta la convenzione con cui i partner, tra cui Confartigianato, si impegnano alla realizzazione delle attività previste dal progetto. All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, il magnifico rettore dell'Università G. d'Annunzio di Chieti – Pescara, Liborio Stuppia, il direttore generale dell’ateneo, Paolo Esposito, il magnifico rettore dell'Università di Teramo, Christian Corsi, il magnifico rettore dell'Università dell'Aquila, Edoardo Alesse, l’assessore regionale alla Ricerca, all'Istruzione e all'Università, Roberto Santangelo, e il direttore generale di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli.

In Abruzzo, nel 2024, le assunzioni nelle imprese artigiane sono state 13.630, di cui 8.130 di difficile reperimento. Il fenomeno, probabilmente, peggiorerà ulteriormente nel corso di quest’anno. Su 10.720 entrate complessive previste nelle imprese abruzzesi nel mese di gennaio, infatti, il 54% riguarda figure di difficile reperimento, dato superiore rispetto alla media del 50,4% del 2024.  Le figure più richieste, il mese scorso, erano operai specializzati e conduttori impianti (39%), Professioni commerciali e dei servizi (24%), Dirigenti, specialisti e tecnici (17%), Profili generici (13%) e Impiegati (7%). 

A livello territoriale, in provincia di Chieti le entrate complessive di gennaio sono 3.390 e il 56% è di difficile reperimento; nell’Aquilano, la difficoltà di reperimento è pari al 46% a fronte di 2.280 entrate. Nella provincia di Teramo le entrate a gennaio sono pari a 2.740, con una difficoltà di reperimento pari al 59%. In provincia di Pescara 2.320 le entrate, il 52% delle quali di difficile reperimento. 

“Il progetto Consortia Mobility ‘Eurema - Eu employs Abruzzo’ – afferma Giangiulli – rappresenta una possibile risposta al problema. Si tratta, infatti, di una straordinaria opportunità per i ragazzi che rientrano dopo un’esperienza all’estero: potranno svolgere un tirocinio di sei mesi finanziato dalla Regione Abruzzo. L’iniziativa contribuirà quindi a colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, andando a formare dei giovani che potranno contare su nuove competenze, basate sulle reali esigenze delle imprese”.