Valuta oggi, valuta domani. Valuta tu, che valuto anch’io.
E’diventato lo sport teramano più praticato, quello delle valutazioni.
Anche più dell’annuncite, che resta comunque praticatissimo.
Si valuta. Si valuta molto. Si valuta spesso.
E così, valutando valutando, siamo arrivati a fine agosto e ancora non si sa dove finiranno i ragazzi di Fornaci Cona, che dovranno lasciare la loro scuola per finire chissà dove, e permettere al liceo artistico di avviare i lavori di ristrutturazione, che dureranno tra i tre e cinque anni.
Personale e genitori sono preoccupati mentre l'assessore Marco Di Marcantonio (Comune) e il delegato Flavio Bartolini (Provincia) valutano.
Valutano assai assai.
Ma non lo dicono.
Non a tutti.
Nella città delle annunciazioni a raffica, nella quale c’è chi ha costruito un’elezione regionale sugli annunci, Di Marcantonio e Bartolini valutano, ma non lo dicono.
Non a tutti.
E pensare che proprio ieri (vedi a volte il caso?) abbiamo ricevuto e pubblicato la lettera (LEGGI QUI) di una madre, preoccupata per la sorte di Fornaci di Cona, chiamando anche il delegato Flavio Bartolini, il quale, con la consueta vivacità… e l’altrettanto consueta chiarezza, ha bofonchiato qualcosa sulle mancate decisioni assunte sulla scuola… evitando di dirci, ma che volete che sia?, che proprio ieri, insieme all’assessore Di Marcantonio, aveva fatto un sopralluogo anche a Fornaci di Cona.
Per valutare.
In fondo, se una giornalista ti telefona, chiedendoti della sorte di una scuola, visto che i genitori sono preoccupati, avendo sentito parlare di classi trasferite in “moduli” come quelli del terremoto… la cosa più giusta da fare è… non dire niente.
Anche se sei appena stato a fare un sopralluogo.
Per valutare.
Non dici nulla.
E nulla dice l’assessore comunale Di Marcantonio.
O meglio: non a noi.
Non a tutti.
Solo a qualche testata evidentemente più gradita.
Anche queste, in fondo, sono valutazioni…
Come quelle che, sempre più amare, stanno facendo i teramani…
Elisabetta Di Carlo