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Leggo, tra le pagine della mia personale rassegna stampa quotidiana, una battuta che risuona come una sentenza: “il valore di un mq residenziale, nel Centro Storico di Teramo, negli ultimi dieci anni si è dimezzato”.
Lo sostiene il sociologo, nonché esperto di economia locale, Gianni Di Giacomantonio. Sono parole che ci chiamano ad una riflessione vera, seria, approfondita, sul futuro del nostro Centro Storico e che scolpiscono una sentenza senza appello sull’efficacia delle iniziative messe in campo dall’attuale amministrazione.

Quella del rilancio del Centro Storico, era una delle bandiere del progetto amministrativo di D’Alberto, ma si è tradotta in nella creazione di una sagra permanente, tra concerti e aperitivi, che nulla hanno prodotto in termini di rilancio, ma al contrario hanno contribuito allo spopolamento del Centro, con la perdita di valore sia degli immobili, sia delle attività commerciali.

Una città non è solo il suo Centro Storico, certo, ma perdere il Centro significa mortificare l’identità di una popolazione e svilirne il senso di appartenenza.
Non ce lo possiamo permettere.
Il Centro Storico di Teramo è il cuore della nostra città, e un cuore malato indebolisce l’intero organismo.

Nel mio programma, prevederò un progetto specifico per “Rimettere il Centro al centro”, che nasca dall’ascolto dei residenti e dal confronto coi commercianti, così come da una sinergica azione progettuale pubblico-privata aperta ai giovani, alle università, agli studiosi delle dinamiche sociali, per definire un percorso che inizi un vero percorso di effettiva ricostruzione pubblica e privata riportando le famiglie in Centro Storico.

Un progetto che attiri nuove attività commerciali, che valorizzi i beni e i siti archeologici e religiosi e trovi nuove e moderne destinazioni per i numerosi “contenitori vuoti” oggi ahimè esistenti e abbandonati ma soprattutto che restituisca al nostro nucleo antico quel ruolo di “salotto buono”, a fronte di quello che oggi appare come un salone di qualche festa.

CARLO ANTONETTI
Candidato Sindaco