Secondo fronte. La guerra di Marietta” è un avvincente romanzo storico ambientato tra Teramo e il Pasubio durante la Prima Guerra Mondiale, a cura dello stimatissimo docente teramano Piero Natale, ordinario di materie letterarie e latino e dirigente scolastico in vari istituti della provincia di Teramo.
E' stato appena presentato, il 31 marzo scorso.
Un omaggio, quello di Natale, a Teramo e alla sua storia.
Inizio a sfogliarlo.
Toh... ecco la presentazione a cura dell'attuale sindaco Gianguido D'Alberto.
Poche righe, le inizio a leggere.
E le rileggo.
E le rileggo per tre volte...
Niente, proprio non riesco a capacitarmi che possa concludersi così la presentazione del sindaco ricandidato sindaco:
“Sforzo amministrativo che si è concretizzato in una programmazione senza precedenti, che ci ha permesso di attrarre ingenti fondi e che stiamo traducendo in cantieri che andranno a ridisegnare il volto della città, coniugandone l'identità storica con la rigenerazione urbana e sociale e tornando a raccontarne la bellezza, valorizzandone la vocazione di città capoluogo”.
Più la rileggo, più mi chiedo:
perché sfruttare il prestigioso spazio della presentazione ad un'opera letteraria per meri fini elettoralistici?
Perchè il “programmato”, il “faremo”, il “cantiereremo” diventa oggetto della presentazione di un romanzo storico, questo sì destinato a rimanere nel tempo...?
Un'opera letteraria resta per sempre.
Un sindaco passa.
E spesso si dimentica.