• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

Screenshot_2023-04-07_alle_13.45.36.png
Gentilissima certastampa,
questa nostra nota soltanto per esprimere qualche considerazione a margine del vostro articolo  (LEGGILO QUI) sui lavori di ristrutturazione del mercato coperto a Teramo.
Dalle informazioni che abbiamo reperito on-line, se non sbagliamo, ci sembra di capire che è stata aggiudicata la gara per l’appalto integrato, che prevede la progettazione definitiva, la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base dello studio di fattibilità preliminare.
Nell’appalto integrato, per i non addetti, vengono affidati progettazione ed esecuzione dell’opera allo stesso soggetto: questa modalità, vietata precedentemente, è stata reintrodotta per i fondi PNRR e nel nuovo codice degli appalti. Citiamo l’articolo de “Il Fatto Quotidiano” del gennaio 2023, in cui il Presidente dell’ANAC, Avv. Busia, a proposito dell’appalto integrato, afferma: “Astrattamente l’appalto integrato è una bella cosa. Di fatto non funziona […] La stazione appaltante affida l’appalto e si ritrova un progetto diverso da quello pensato, con aumento dei costi e contenziosi. E quindi ritardi infiniti. E rifacimenti continui che allungano i tempi di consegna”.
Quindi, riguardo alla sua curiosità e a quella della sua telecamera sui lavori, si potrebbe ipotizzare che siano in corso, ancora una volta in situ, le indagini propedeutiche per determinare il grado conoscitivo certo della struttura; tali fondamentali prospezioni, successivamente, saranno la base per redigere un progetto definitivo/esecutivo di adeguamento sismico.
Si tratta, perciò, di una modalità del tutto legittima ma, come osservato dal Presidente dell’Anticorruzione, che riserva spesso “brutte sorprese”; essa sarebbe stata da evitare, in particolare per un’opera di ristrutturazione (e non di nuova costruzione) nella quale i costi possono essere più incerti a causa degli imprevisti. Il mercato coperto cittadino è chiuso da diversi anni, pertanto ci sarebbe stato tutto il tempo per redigere una progettazione compiuta da porre a base di gara per l’appalto.
Nella nostra visione, la gestione dei beni pubblici, la loro ristrutturazione e destinazione sono un mezzo per un unico risultato: far vivere la comunità, creare coesione e prosperità. Per questo, assumiamo un impegno: mai più la condivisione dell'ultimo secondo, quella in cui i cittadini vengono chiamati a cose belle e fatte. Per tutte le opere nevralgiche, ricorreremo allo strumento del “dibattito pubblico”, previsto e disciplinato dal codice dei contratti. Uno strumento di vera partecipazione e confronto pubblico che si svolge nella fase iniziale di progettazione, quando le alternative sono ancora aperte e la decisione, se e come realizzare l'opera, deve essere ancora presa.

Maria Cristina Marroni
Fabio Cioschi