Arriva di corsa, il Sindaco uscente, annunciato dall’assessore Filipponi e preceduto, sul palco, solo dall’ex libraio Antonio Topitti, impegnato in quella che sembra essere diventata la sua unica ragione di vita: scattare foto alla folla. Ognuno, in fondo, dedica gli anni della pensione all’hobby che preferisce. D’Alberto, sale sul palco accolto dall’applauso della piazza piena dei suoi candidati. Parla di emozione, il Sindaco uscente, del lavoro fatto e di quello che vuole fare, dei traguardi raggiunti e di quanto Teramo sia rinata in questi cinque anni. Non cita gli altri, ma richiama - ormai è un mantra - lo spettro del ritorno di esperienze politiche passate. Si chiude con l’invito ai cittadini di votare per non interrompere il lavoro iniziato. La piazza scivola nella notte, sta per cominciare il silenzio elettorale.
