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CannelorUna bottiglia incendiaria illumina il sabato teramano. Gioiscono i commerciati pensando in un tardivo risveglio della amministrazione gianguidica. Esultano i cittadini pensando che finalmente potranno camminare in strade più illuminate e più sicure. Accorrono i bambini pensando che sia un gioco. Invece è solo una bottiglia incendiario “Molotov” che esplode alle 17,30 sotto al lampione di piazzale San Francesco tra i ragazzi.  Il giubbino di un ragazzo prende fuoco, volano pietre e bottiglie.  Che vuoi che sia.  E’ il sabato della città gianguidica che raccoglie quello che semina mettendo proponendcialtroni, cocainomani e ubriaconi. 

Per la Chiesa cattolica la Candelora è il giorno della luce, della presentazione di Gesù al Tempio. La luce è la trasfigurazione di Gesù, luce per tutte le genti, la candela benedetta che viene distribuita ai fedeli è il simbolo di quella luce che ognuno deve portare nella propria vita. E’ una festa di purificazione, anche, questo secondo l’usanza ebraica, perché cade 40 giorni dopo il Natale, tanti dopo il parto di Maria e della purificazione fisica del corpo dal sangue legato all’evento del parto.Dopo questo periodo, potevano entrare nel Tempio, presentare il figlio alla comunità spirituale, e questo giorno è anche chiamato "Purificazione di Maria". Il 2 febbraio, Gesù fu presentato al Tempio come Luce Divina per illuminare gli uomini, e per questo motivo si benedicono le candele, da cui il termine Candelora che viene dal latino “festumcandelarum”; ovvero l’usanza di benedire le candele, prima di accenderle e portarle nella processione.Candele che mai come in questo periodo storico rappresentano un importante simbolismo, legato alla luce e alla speranza.

Ma, al di là, del significato religioso, vi è anche una forte e importante tradizione popolare legata al tempo. Si ritiene infatti che, a seconda delle condizioni metereologiche in questa giornata, è possibile capire che tipo di primavera ci attende.“Per la santa Cannelor se nevica o se plor dell’inverno siamo for, ma se c'è lusolicill’ siamo nell’ invernarill"  è uno dei tanti proverbi popolari abruzzesiricca di simbolismo e tradizione anche e soprattutto nell’Abruzzo interno, riferito al rituale  introdotto da Papa Gelasio intorno all' anno 475 d.C., Le origini della Candelora affondano nell'antichità precristiana. Nell'antica Roma si celebravano i Lupercali, riti di purificazione e fertilità legati alla fine dell'inverno. Un'altra festa romana, i "Feralia", onorava i defunti con processioni illuminate da fiaccole. Con l'avvento del Cristianesimo, queste celebrazioni furono reinterpretate e nel V secolo Papa Gelasio I istituì la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, evento narrato nel Vangelo di Luca, che si celebra 40 giorni dopo il Natale.La benedizione delle candele è il rito più emblematico della Candelora. In molte chiese si tengono processioni con candele accese, a simboleggiare la luce della fede che illumina il cammino dei credenti. Questa festa assume significati differenti a seconda delle tradizioni locali. In Piemonte si usa accendere una candela e farla gocciolare sull'armadio per proteggere la casa, mentre in Campaniala Candelora segna la chiusura ufficiale delle festività natalizie, con riunioni familiari e la condivisione del cibo come i famosi taralli di San Biagio, mentre in Sicilia, la festa è legata alle celebrazioni in onore di Sant'AgataLa Candelora, nella tradizione rurale è inevitabilmente legata alle condizioni atmosferiche, come le tante ricorrenze, religiose e non, che caratterizzano il nostro calendario. In tante famiglie abruzzesi c’è ancora l’usanza, sempre legata alla Candelora, di togliere in questa giornata gli addobbi natalizi, soprattutto il presepe.Quella di togliere il presepe il 7 gennaio, subito dopo l’arrivo dei Re Magi, è più che altro una necessità legata alla necessità di pulire, mettere in ordine e togliere lucine e addobbi che, magari mettono anche un po’ di tristezza una volta finito il periodo delle feste. L’usanza di lasciare in casa almeno il presepe fino a febbraio sta lentamente riprendendo piede grazie alla voglia di riscoprire le tradizioni cristiane, vivendo uno spirito natalizio più profondo e non legato solamente ai regali, ai conviviali, all’aspetto insomma più “consumistico”. C’è anche una motivazione più strettamente religiosa e legata alla ricorrenza della presentazione al Tempio di Gesù. Solo dopo questo avvenimento si può togliere il presepe secondo la tradizione cristiana più antica a quaranta giorni dal Natale del Signore 

In alcuni luoghi d’Abruzzo i primi giorni di Febbraiosono chiamati “glSantarellPerfidiaus”, succede a Pescasseroli, ad esempio che tira in ballo i santarelli dispettosi per la mutevolezza del clima di febbraio che copre questi territori di neve e freddo intenso. Nella storia che arriva dalla terra solo le candeleportavano luce nelle case immerse nel freddo inverno abruzzese, anche per questo la candela benedetta veniva custodita nelle abitazioni e accesa in caso di forti eventi metereologici (tempeste, nevicate) e in momenti particolari di preghiera nelle famiglie. Uno degli ex voto più usuali da noi era quello relativo a San’Anna: la candelina si accendeva per chiedere alla Santa protezione per parti difficili o come viatico per l’allattamento dei neonati.Nell’entroterra abruzzese questo è anche il “giorno  dell’orso”, quello in cui l’immaginario popolare vuole che il plantigrado esca dal suo letargo. 

Leo Nodari