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Pretoni

Quando finirà questa farsa sull’Irpef. Ma veramente questi falsoni credono che la gente non sappia, o non abbia chiaro, cosa hanno combinato ? Quando la smetterà di fare il “puro” il politico pescarese che oggi, con la sua combriccola di ignari di tutto, fa finta di cadere dal pero e scopre che nella sanità abruzzese ci sono milioni di debiti accumulatisi anche per farlo contento perchè per anni ha nominato direttori, primari, infermieri, barellieri, e tutto il cucuzzaro a suo unico piacimento, con la complicità dei sindacati silenti che si aggiustavano le cose loro, tutti belli con il culo coperto, zitti e muti ? Quando la smetterà il sindacalista detto “il cercatano” che dopo anni di silenzio chiedendo posti e spostamenti vari, oggi si scopre vergine. Questi “posti” in più non hanno fatto debito ? Andreotti gli direbbe “che te serve ?” Quando la smetteranno i politici teramani di attaccare la Asl di Teramo recando grave danno a tutta la comunità per il loro interesse spicciolo e a breve termine invece di dire quello che tutti sanno, che la Asl di Teramo è la migliore in Abruzzo, che i cittadini possono e devono avere fiducia e che Maurizio Di Giosia è il migliore direttore tra quelli delle Asl abruzzesi e ha portato i nostri ospedali a livelli alti invertendo una rotta negativa che ha precisi responsabili su cui scriverò a parte, presto. Questi attacchi pretestuosi sono vergognosi, il vulnus che danneggia soprattutto i più fragili è gravissimo e dunque il danno che fanno è gravissimo.
E’ la giusta premessa per dire che condivido pienamente la scelta del Presidente Marsilio di aumentare l’irpef dei più ricchi per dare maggiori e migliori servizi agli abruzzesi più poveri. Ed è anche una scelta politicamente vincente perchè questa è una scelta popolare. Non di sinistra – come lui ha detto forse scherzando ma popolare. Basata su un senso di equità e giustizia. Prima di tagliare i servizi a chi non può pagare il privato occorre che chi guadagna più di 110mila euro l’anno ne paghi 1.000 di tasse in più. Basta falsità. Basta artifici qualunquisti. Basta retorica. Basta con i novelli maghi Merlino, bravi solo quando sono all’opposizione, e i loro voli pindarici. Basta con chi gioca sulla pelle della povera gente. Questa proposta di Marsilio è una scelta giusta che ha le sue radici nelle origine politiche di Marsilio, nella destra popolare romana, nella destra vicina alle esigenze della gente più povera, nella politica di Giorgia Meloni politicamente “scorretta” e per questo vincente, che finalmente ha rotto il muro dei falsi perbenismi “corretti” pieni di retorica e di menzogne, pieni di slogan abusati e logorati, che allontanano la gente dalla politica. Ma come glielo fai capire a chi non vede un palmo oltre ciò che gli conviene ?
A parte che chi gioca sporco non dice la verità, non dice che solo un cittadino abruzzese su cinque subirà l’aumento delle tasse. E che più dell’80 per cento degli abruzzesi non sarà sfiorato dall’incremento delle aliquote Irpef . A parte che i soliti cialtroni stupratori della verità non scrivono che meno del 20 per cento dei contribuenti della nostra regione (200mila cittadini) pagherà solo 100 euro in più e che solo per il 4 per cento scatterà l’aliquota più alta del 3,33% secondo un principio che è di vera giustizia sociale: chi è più ricco più paga. La domanda è una e una sola per chi ha interesse al bene comune: è giusto che chi più ha paghi qualcosa in più per chi ha meno ? Per me si. Per voi non so. Chiedete a Papa Francesco.
Non bisogna scomodare la dottrina sociale della Chiesa per sostenere che i ricchi devono pagare di più. Soprattutto quando c’è una fetta di popolazione che fa fatica. E dunque una maggior tassazione è auspicabile se il Paese ha bisogno.
Ai politicanti ignoranti e ai sindacalisti a gettone ricordo che il vertice annuale del World Economic Forum di Davos, dove alcuni dei migliori pensatori dell'universo si riuniscono ogni gennaio per confrontarsi e confrontarsi sullo stato del mondo, un leader del pensiero come il giovane e geniale storico Rutger Bregman, affermatosi con il best seller “Utopie per realisti”, leader di un ampio mondo giovanile ha fornito il morso più virale: le conversazioni sulla disuguaglianza, sul riequilibrio delle comunità, sul welfare necessario, sulla pacificazione delle periferie, devono concentrarsi sulle tasse piuttosto che sulla filantropia “dei buoni”. E "tutto il resto è una cazzata”. Ha detto proprio così; bravo! Con il coraggio di chi si assume la responsabilità di dire la verità, mentre attorno a lui i più desiderano rimanere appollaiati al sicuro, su un'altura morale presunta e auto assegnata, mentre la marea si alza intorno a chi è socialmente più in basso e spesso in difficoltà mettendo a rischio la convicenza civile. Piano piano anche nei piccoli centri. Chi ha di più dunque paghi di più. Del resto a pensarla così era Sant'Agostino secondo cui "la carità non può sostituire la giustizia" (sermone sulla carità). Concetto ampiamente ripreso nel 2009 dalla “Caritas veritate” di Benedetto XVI. Nulla da aggiungere. Dare di più per chi ha meno è un concetto cristiano e non comunista. E’ un concetto che va rivendicato con forza da chi crede nella politica come servizio ai più deboli. La necessità di una tassazione progressiva è un atto di giustizia, equipaggia la borsa comune, soprattutto quando si parla di assistenza sanitaria universale.

Leo Nodari