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Piccioto

Tortoreto sarà per 3 giorni la capitale della pace e della solidarietà con il suo Premio “Don Tonino Bello” fortemente voluto dal Sindaco Domenico Piccioni. Una importante rassegna nazionale che oltre ad essere un simbolo importante nel riconoscimento dei diritti dell’uomo, è anche un importante contributo per la costruzione di una rinnovata coscienza civile non solo nel campo della convivenza interetnica ma anche una valida sollecitazione ad un attivo impegno sociale  che tiene viva la memoria di Don Tonino Bello, vescovoamato e rispettato, che ha saputo lasciare un segno indelebile nel cuore dei fedeli e della società in generale, al punto di avere un processo di Beatificazioneavviato per lui nel 2020 . E’ degna di lode ed è fortemente identitaria la scelta del Comune di Tortoreto che è già da anni la perla del turismo  teramano - diricordare  nella propria programmazione estiva  figurecome Don Tonino Bello che hanno avuto un’intimità profonda con la Storia dimostrando che ci sono amministrazioni capaci di leggere, nelle pieghe della cronaca, i destini dell’umanità, edi scrutare i segni dei tempi, ed altri che si fermano al carnevale. È importante sapere che veniamo da lontano e imparare a riconoscerne le conseguenze nel cogliere il presente e nel pensare al futuro, anche quando non lo vediamo se non con gli occhi della fede. Come successore di monsignor Luigi Bettazzi alla guida di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace, il suo impegno per la pace si fece ancora più tangibile e, pur malato di un cancro brutale allo stomaco, Monsignor Tonino Bello si recò in Bosnia e Erzegovina il 7 dicembre del 1992, durante la guerra civile, con un pesante maglione, un berretto di lana sul capo, una croce di legno sul pettoguidò la famosa “carovana dei 500” (tra cui io) marciando a piedi fino a Sarajevo , in una Bosnia martoriata dalla guerra civile e stretta dall’assedio serbo, per diffondere il suo messaggio di solidarietà e speranza. Morì a Molfetta il 20 aprile 1993, lasciando un’eredità di amore e dedizione al servizio degli altri.Tortoreto venerdi 30 maggio alle ore 17,30 nella chalet “Madia”  incontrodibattito “Il ricordo di Francesco” e avanti con teatro di impegno civile, concerti e testimonianze fino al prossimo 1 giugno ore 21 a largo Carducci sul lungomare.Per volontà dell’amministrazione saranno protagonisti i valori e delle politiche della pace, dei diritti umani, dell’integrazione, della cooperazione, dello sviluppo sostenibile, della gestione non violenta dei conflitti, della resistenza alle guerre ed alle mafie, attraverso il riconoscimento del significato e il coinvolgimento di tutta l’attività amministrativa e la comunità di Tortoreto (ma non solo) potrà incontrare i testimonidella Comunità di Sant’Egidio e della Comunità Giovanni XXIII che portano pace e solidarietà in 70 Paesila psicoterapeuta Maria Rita Parsi del “Movimento bambino”, il parroco anticamorra di Scampia Don Aniello Manganiello e il Procuratore antimafia di Foggia Antonio Laronga, lo scalatore valdostano Massimo Camandona e lo scalatore teramano Gaetano di Blasio che portano avanti in luoghi e modi diversi la stessa bellissima missione di solidarietà con i bambini nepalesi, il docente e volontario Francesco Barone con le sue 60 missioni in Conge e Africa e il Circolo Culturale Colibrì" nato nel 2014 grazie all’impegno e alla dedizione di Ambra di Pietro ed Egidio Casati impegnati nello sviluppo di villaggi africani, in particolare in Senegal, ma anche il pacifista israeliano Gan Erez che si batte per la pace in terra santa e il Rettore dell’Università di Teramo Christian Corsi da sempre uomo di Pace e solidarietà che anche per questo è  stato eletto all’unanimità nuovo presidente di UniAdrion, la rete accademica internazionale che riunisce più di 55 università di dieci Paesi affacciati sull’area adriatico-ionica.. Ma anche il francescano cappuccino “amico di Francesco” Fra Emiliano Antenucci e il famoso teologo pugliese Don Salvatore Miscio dalle riflessioni profonde su Maria. E insieme a loro l’influencer della accessibilità Marta Russo e Don Aldo Bonaiuto, anima di “In Terris” da sempre in difesa dei deboli e voce degli esclusi, figlio spirituale di don Oreste Benzi che continua infaticabilmente a testimoniare il Vangelo della carità, sia soccorrendo le vittime della tratta, sia offrendo una opportunità di realizzazione alle tante persone fragili che incontra sul suo cammino di “Missionario della Misericordia”.Tortoreto sarà dunque realmente capitale della pace realizzando e promuovendo sul territorio  un vero e concreto percorso di educazione alla pace, alla solidarietà, alla cittadinanza attiva  e alla legalità, momento importante affinché queste buone pratiche si diffondano all’interno della comunità, specialmente attraverso proposte concrete facendo del Comune un. portatore di speranza di cambiamento, e offrendo a tutta la comunità delle opportunità concrete di crescita e di impegno per la pace e la solidarietà. Come ci ha insegnato Don Tonino Bello. 

Leo Nodari