Marco Rossi-Doria nei giorni scorsi, nel Conservatorio “G. Braga “, ha presentato il suo libro“La strada delle annurche” (ed. Studium, euro 17).Ha dialogato con l’autore Leandro Di Donato
Letture di versi a cura di Antonella Ciaccia, interventi musicali del Trio “La firlinghina” (Graziella Guardiani, Carlo Di Silvestre e Antonio Di Silvestre).
Abbiamo rivolto alcune domande all’autore.
Come nasce il libro di poesie“La strada delle annurche”che presenta questa sera”?
Sono contento intanto di presentare il libro a Teramo, in questo bellissimo Conservatorio. Il libro riunisce le prime poesie pubblicate in una piccola brochureche ebbe anche importanti recensioni, molti anni fa nel 1976. Dopo anni epubblicazioni sparse in riviste, d’accordo con Franco Vitelli che è un curatore della poesia meridionale, si è deciso di riunire tutte le poesie con questo saggio introduttivo che leinquadra. Ho scelto la casa editrice Studium che da poco più di un anno si è dedicata alla poesia, anche se è nata negli anni venti del secolo scorso. Quindi ho deciso di pubblicare.
Come ha scelto le poesie?
Le poesie sono in ordine cronologico, poi ci sono degli avvisi per i lettori che spiegano il come e perché dei diversi capitoli in cui, sempre in ordine cronologico,sono state riunite. Ci sonodieci inchiostri di Salvatore Puglia.
Perché ha scelto le mele annurche come titolo per la sua raccolta?
Perché in un verso c’è questa immagine, le poesie sono piene di immagini di fiori, di alberi, di frutti che evocano in qualche modo. Le mele annurche sono in un verso che parla di una strada che attraversa la provincia di Caserta provenendo dalla parte nord-occidentale di Napoli . Lungo quella stradac’è un mio ricordo di infanzia: mia madre guidava e mio padre spiegava che sotto gli alberi c’era la paglia e sotto c’erano le mele annurche, io non capivo ma non osavo chiedere. Sotto gli alberi c’era la paglia dove si mettevano le mele annurche, per farle maturare. La strada delle annurche era fatta così.Evidentemente per questo motivo mi è venuto questo verso, poi il curatore tra una serie di possibili versi da mettere come titolo, ha scelto questo.
Lei è un maestro, ha insegnato nelle zone difficili di Roma e Napoli, perché questa scelta?
In realtà, avevo venti anni quando ho vinto il concorso e mi hanno assegnato in una zona della periferia di Roma, abbastanza impegnativa che si chiamaPrimavalle, ho fatto l’anno di prova lì.Ho chiesto successivamente il trasferimento a Napoli e quando chiedi il trasferimento e non hai i punti vai dove ti mandano e mi hanno mandato a Torre Annunziata al primo circolo che è risultato uno dei posti più difficili dellaprovincia di Napoli , nell’entroterra vesuviana. Sono rimasto lì perché mi sono innamorato del mestiere e di quei ragazzini.
Lei ha scritto “La scuola è il mondo”
Sì, è il mondo e non lo è. Il mondo del sapere passa attraverso la scuola, la socialità dei bambini che vanno verso il mondo uscendo dalla famiglia passa per la scuola e poi le scuole sono in tutto il mondo, ma non sono il mondo è una prova del mondo.Diceva Freud che la scuola è un posto straordinario perché si trova la vita vera con qualche protezione che… non è la vita vera.
La scuola le ha ispirato qualche poesia?
Una sola, non dico di che cosa parla, lascio perdere il contenutoperché sono due mondi. Regalo però, qualche verso: “…scopro i pigmenti sorveglio le cadenze/squadro le forme rigo i fogli/con voi. Ma non sono io che v’insegno./Siete voi da soli/a mutare i suoni in segno/a portare il mondo a misura./Io soltanto vi accomodo un poco…”
A cosa serve la poesia oggi ?
La cosa più semplice che mi viene in mente è rileggere il verso preso da una mia poesia e messo sulla copertina.Hanno deciso di fare questa collana e che ogni libro di poesia doveva avere un verso da mettere in copertina. Ho scelto verso che risponde anche alla domanda cosa serve la poesia nel nostro tempo:“Un poco di balsamo proprio ora che sbriciola la luna”.
Marco Rossi-Doria(Napoli, 1954), maestro elementare dal 1975, ha insegnato in quartieri difficili di Roma e Napoli , in Kenya, Francia e Stati Uniti. Primo maestro di strada ha fondato il progetto “Chance” scuola pubblica di seconda occasione. Esperto di processi di apprendimento e di politiche di inclusione, ha ricoperto ruoli istituzionali. Dal 2021 è Presidente di “Con i bambini”, soggetto attuatore del “Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile”. Tra i suoi scritti: Di mestiere faccio il maestro,Con l’altro davanti, La scuola è il mondo. Ha pubblicato poesie su Paragone Letteratura e Linea d’ombra e collabora a riviste e quotidiani sul tema della scuola e dei diritti dell’infanzia.