Al sindaco Francesco Mastromauro non è piaciuto per nulla quanto ha dichiarato il collega di Teramo commentando la cosiddetta Riforma Madia, dove, parlando della perdita di Prefettura e Camera di commercio, ha detto che Teramo rischia di diventare come Giulianova “ma senza mare”.
“Brucchi ha messo le mani avanti dicendo che non voleva essere irriguardoso nei confronti di Giulianova. E secondo lui – dichiara il sindaco Mastromauro - quel passaggio davvero infelice dovremmo ritenerlo un complimento? Purtroppo per lui, e per i suoi cittadini, Teramo sta attraversando una fase di grande declino, mentre Giulianova sta rafforzando giorno dopo giorno il suo ruolo di centro di riferimento per la città-territorio. A Teramo la Giunta Brucchi è in grande affanno, e inanella insuccessi quotidiani dovuti a carenze e approssimazioni. Prima di citare Giulianova il collega pensi a Teramo, sforzandosi, se possibile, di garantire ai suoi concittadini, che hanno tutta la mia comprensione e solidarietà, servizi puntuali senza spremerli come limoni. La ricetta gliela possiamo dare noi. Diversa invece – prosegue il primo cittadino giuliese - la questione del depauperamento dei presidi pubblici sul territorio. Quello si che è un problema. Che andrebbe affrontato facendo squadra. Senza arroccamenti campanilistici. Senza recinti o simboli di appartenenza. Insomma, ci vuole una politica di rete. Ma questo Brucchi dovrebbe saperlo bene, perché il sottoscritto lo ha detto sin dal 2010, e lo ha ripetuto, con la stessa sincera convinzione e maggior vigore, il 28 febbraio 2011, laddove parlando di area vasta Teramo-Giulianova-Atri-Nereto sottolineavo la necessità di superare proprio ogni campanilismo ma anche logiche di appartenenza politica, come pure il 19 settembre 2012 in riferimento alla 'città lineare' tra le località costiere”.
A proposito di una mia frase, riportata nel corpo di un articolo apparso oggi sul quotidiano “Il Centro” - apparentemente offensiva nei confronti dei cittadini di Giulianova - intendo scusarmi con questi ultimi, sottolineando che la frase non voleva essere assolutamente oltraggiosa né nei confronti della cittadina adriatica né verso i suoi abitanti. Era solo un modo, forse sbagliato, di sottolineare gli aspetti critici di una Riforma che rischia di mortificare un intero territorio, Giulianova compresa.
Pertanto rinnovo le mie personali scuse a tutta la città.
Non accetto, però, lezioni di buona amministrazione da Francesco Mastromauro che non perde occasione per manifestare arroganza e presunzione fuori luogo.
Fare il Sindaco oggi è davvero gravoso ma avere la coda di paglia non aiuta certo ad affrontare le tante difficoltà quotidiane.
Maurizio Brucchi
GIULIANOVA/MASTROMAURO A BRUCCHI: "PENSI A NON AUMENTARE LE TASSE AI SUOI CITTADINI" E BRUCCHI CHIEDE SCUSA A GIULIANOVA MA NON AL SINDACO
Al sindaco Francesco Mastromauro non è piaciuto per nulla quanto ha dichiarato il collega di Teramo commentando la cosiddetta Riforma Madia, dove, parlando della perdita di Prefettura e Camera di commercio, ha detto che Teramo rischia di diventare come Giulianova “ma senza mare”.
“Brucchi ha messo le mani avanti dicendo che non voleva essere irriguardoso nei confronti di Giulianova. E secondo lui – dichiara il sindaco Mastromauro - quel passaggio davvero infelice dovremmo ritenerlo un complimento? Purtroppo per lui, e per i suoi cittadini, Teramo sta attraversando una fase di grande declino, mentre Giulianova sta rafforzando giorno dopo giorno il suo ruolo di centro di riferimento per la città-territorio. A Teramo la Giunta Brucchi è in grande affanno, e inanella insuccessi quotidiani dovuti a carenze e approssimazioni. Prima di citare Giulianova il collega pensi a Teramo, sforzandosi, se possibile, di garantire ai suoi concittadini, che hanno tutta la mia comprensione e solidarietà, servizi puntuali senza spremerli come limoni. La ricetta gliela possiamo dare noi. Diversa invece – prosegue il primo cittadino giuliese - la questione del depauperamento dei presidi pubblici sul territorio. Quello si che è un problema. Che andrebbe affrontato facendo squadra. Senza arroccamenti campanilistici. Senza recinti o simboli di appartenenza. Insomma, ci vuole una politica di rete. Ma questo Brucchi dovrebbe saperlo bene, perché il sottoscritto lo ha detto sin dal 2010, e lo ha ripetuto, con la stessa sincera convinzione e maggior vigore, il 28 febbraio 2011, laddove parlando di area vasta Teramo-Giulianova-Atri-Nereto sottolineavo la necessità di superare proprio ogni campanilismo ma anche logiche di appartenenza politica, come pure il 19 settembre 2012 in riferimento alla 'città lineare' tra le località costiere”.
A proposito di una mia frase, riportata nel corpo di un articolo apparso oggi sul quotidiano “Il Centro” - apparentemente offensiva nei confronti dei cittadini di Giulianova - intendo scusarmi con questi ultimi, sottolineando che la frase non voleva essere assolutamente oltraggiosa né nei confronti della cittadina adriatica né verso i suoi abitanti. Era solo un modo, forse sbagliato, di sottolineare gli aspetti critici di una Riforma che rischia di mortificare un intero territorio, Giulianova compresa.
Pertanto rinnovo le mie personali scuse a tutta la città.
Non accetto, però, lezioni di buona amministrazione da Francesco Mastromauro che non perde occasione per manifestare arroganza e presunzione fuori luogo.
Fare il Sindaco oggi è davvero gravoso ma avere la coda di paglia non aiuta certo ad affrontare le tante difficoltà quotidiane.
Maurizio Brucchi
