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pilottilucaCon riferimento alle dichiarazioni rese dal segretario provinciale del PD Gabriele Minosse, il gruppo consiliare PD al comune di Teramo, nel prenderne atto, non può esimersi dall’esprimere il proprio rincrescimento per i toni e le parole usate.

Pur nel rispetto dei reciproci ruoli e dei differenti giudizi e valutazioni sulla vicenda, crediamo sia il caso, innanzitutto, di moderare l’uso dei termini in una polemica portata avanti con asprezza inaccettabile e che sia, invece, opportuno riconoscersi un reciproco rispetto pur nella differenza di vedute.

La diversa valutazione delle cose, improntata dalla esplicitata esigenza di rinnovamento della governance del Ruzzo, ha portato il Sindaco D’Alberto - peraltro grato al Consiglio dimissionario per il lavoro ad oggi svolto - ad adottare il criterio della selezione pubblica per il rinnovo del CdA attuale (espresso, per inciso, dalla passata maggioranza di centrodestra), al fine di individuare una guida tecnica dell’Acquedotto rispetto ad un semplice atto di riconferma imbastito in termini piuttosto pasticciati e poco lineari (un Presidente di CdA che si dimette dalla carica per tornarne a fare parte dello stesso CdA in qualità di consigliere, pur avendo dichiarato all’atto delle dimissioni la volontà di non volervi restare).

Tale strategia, al fine di corrispondere a una linea politica chiara e trasparente, condivisa dal gruppo consiliare del PD teramano proprio in ragione di ciò.

Non si tratta di “spaccare” o di “rimanere isolati”, ma di indicare una via alternativa rispetto alla scelta di riconferma dell’attuale CdA, peraltro appresa dagli organi di stampa e dagli stessi media - forse maliziosamente - etichettata come accordo Gatti-Ginoble. Ciò, tanto più se si consideri che stiamo parlando della gestione di un bene pubblico preziosissimo, l’acqua, per la qual cosa il nuovo CdA dovrà confrontarsi con problematiche quali quelle della messa in sicurezza delle falde oltre che dei rapporti da intessere, a tal fine, con organismi pubblici e privati.

Si tratta di comprendere, come qualcuno evidentemente stenta a realizzare, che la vittoria elettorale di Teramo ha costituito nell’ultimo anno il fatto politicamente più importante del centrosinistra, tanto da essere preso a modello e riferimento anche da primari esponenti nazionali del PD. Per questo, ci si sarebbe aspettati un atteggiamento diverso da parte del segretario provinciale, piuttosto che un attacco al proprio gruppo.

Desideriamo che sia ben chiaro che noi non abbiamo nemici, nemmeno quelli citati dal segretario Minosse nelle sue interviste; piuttosto, abbiamo degli avversari politici dai quali vogliamo distinguerci nel segno di quella discontinuità annunciata sin dalla campagna elettorale dal Sindaco D’Alberto e che rivendichiamo con convinzione. È proprio in casi come questo che è quanto mai necessario che la moglie di Cesare sia al di sopra di ogni sospetto, perché questo è quello che chiede il nostro elettorato e che vogliono i Cittadini nell’ottica di un profondo rinnovamento della politica.

Il gruppo consiliare Pd al comune di Teramo

(nella foto il capogruppo Luca Pilotti)