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Il 10 Febbraio alcuni comuni d’Abruzzo si sono svegliati con striscioni e volantini in memoria dei Martiri delle foibe. L’azione, a firma della Comunità Militante Coscienza e Dovere, ha coinvolto i comuni di Roseto degli Abruzzi, Nereto, Chieti e Pescara. Varie sono anche le scuole superiori che nei giorni precedenti al 10 Febbraio - il Giorno del Ricordo degli italiani assassinati e perseguitati per opera della pulizia etnica dei partigiani jugoslavi, istituito solo nel 2004 - hanno visto volantinare i militanti di Coscienza e Dovere per riaffermare l’importanza e il significato di questa pagina dimenticata della storia del nostro Paese. 

È, per noi, un obbligo morale quello di riportare alla luce la memoria di tutti gli esuli e le vittime dell’odio jugoslavo. Non è più accettabile che a ottant'anni di distanza - per mantenere in vita fantocci ideologici - si neghi, si mistifichi e si revisioni quella che fu la massima espressione dell'odio anti-italiano, negando l'identità e l'unità nazionale.

I martiri a cui è dedicata le nostre semplici azioni sono migliaia di uomini, donne, anziani e bambini che hanno subito inenarrabili violenze prima di venire gettati nelle foibe.

La crudeltà delle bande titine, infatti, fu caratterizzata non solo da violenze e torture, ma anche dalla modalità degli infoibamenti: legati a gruppi col filo spinato, i condannati venivano gettati ancora vivi nelle profonde cavità carsiche - chiamate foibe - trascinati dal peso del corpo assassinato del capofila. È arrivato il momento di lavorare capillarmente per portare tutti gli studenti e i cittadini d’Abruzzo e d’Italia a una maggiore attenzione e consapevolezza di questo triste fenomeno storico.