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antonettiazioneEx Cinema Apollo: il Comune di Teramo non ristruttura gli immobili di proprietà, non realizza le minime opere di manutenzione ordinaria del territorio, non prevede uno sviluppo organico e strategico della
Città e… intende acquistare nuovi beni immobili..! Incredibile. In effetti la notizia del forte interesse dell’Amministrazione comunale per l’acquisto del ex Cinema Apollo, peraltro senza conoscerne concretamente la reale destinazione da attribuirgli, è sicuramente sorprendente e spiazzante per ogni semplice cittadino il quale, a fronte di una disastrosa situazione dell’edilizia pubblica e scolastica teramana, già afflitta anche da una pressochè immobile ricostruzione post-terremoto, apprende che il Comune di Teramo è intenzionato ad acquistare un immobile non più utilizzato da circa venti anni e, quindi, ovviamente da ristrutturare e da adeguare con notevoli aggravio di ulteriori costi, per realizzare, forse…, nuovi spazi culturali. E qui lo stupore diventa incredulità perché come è purtroppo noto a tutti la gran parte degli spazi culturali cittadini risulta chiusa o inagibile al pari di tutti gli spazi archeologici totalmente in stato di abbandono. Alcune domande sorgono quindi spontanee: la Città di Teramo ha bisogno di spendere queste ingenti somme per l’acquisto di un ex Cinema per attività culturali? La Cittadella della cultura e il nuovo cine
teatro Comunale cosa rappresentano per questa Amministrazione? Questo acquisto di un immobile rappresenta una priorità per Teramo? A ciò deve aggiungersi che l’Amministrazione Comunale sembra scoprire solo adesso, facendosi trovare come al solito impreparata, che la discutibile ristrutturazione del Cine teatro comunale comporterà la carenza per un lungo periodo (circa quattro anni) di un luogo consono nel quale ospitare le varie attività e gli eventi teatrali, musicali e di spettacolo. Meno male che il Sindaco D’Alberto e la sua squadra amministrano la Città da oltre cinque anni!!. . Complimenti! Auspico che questa intenzione, come al solito random, venga immediatamente ripensata e annullata al fine di evitare ingenti spese del tutto inutili, ingiustificate se non dannose per gli interessi dei cittadini che hanno bisogno solo ed esclusivamente che l’Amministrazione realizzi velocemente la ricostruzione degli immobili pubblici, culturali e scolastici cittadini e che nell’ambito culturale ponga in essere concrete e strutturali azioni tese all’immediato recupero del patrimonio immobiliare esistente e a una reale validità nazionale e
internazionale dell’offerta culturale.

Carlo Antonetti