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Ass Dino Pepe 001Si è tenuta ieri, presso il Consiglio Regionale, la seduta della V Commissione Sanità, chiamata a discutere la nuova rete sanitaria proposta dalla giunta Marsilio, con le audizioni dei Sindaci delle sedi dei Presidi Ospedalieri abruzzesi, oltre che degli organi professionali interessati.

Due aspetti sono apparsi chiari sin dall’inizio e dai primi interventi: da un lato lo scarso rispetto istituzionale di una governance regionale che ieri ha ritenuto non necessaria la presenza né degli organi politici, Marsilio e Veri, né degli organi tecnici del dipartimento sanità; dall’altro i malumori di chi, giustamente, dopo i toni trionfalistici che annunciavano la fine del commissariamento in materia sanitaria per il nostro Abruzzo, si sarebbero aspettati una rete sanitaria che implementasse i servizi  sul territorio, ed invece hanno dovuto fare i conti con tagli e scelte politiche miopi: è stato il caso dei Sindaci di Teramo, Tagliacozzo, Casoli, Atri e tanti altri.

 “Nel giro di pochi giorni il Presidente Marsilio ha dimostrato la scarsa attenzione e lo scarso rispetto che nutre per i cittadini abruzzesi: dopo l’assenza nel Consiglio straordinario sull’agricoltura, per far fronte all’emergenza che quotidianamente vivono gli operatori del settore, ha ritenuto di poter saltare anche la discussione e il confronto sulla rete sanitaria regionale con i Sindaci dei nostri territori, a cui va tutta la mia personale solidarietà, e che ieri hanno espresso tutte le preoccupazioni delle proprie comunità” dichiara il consigliere regionale Dino Pepe.

“Abbiamo più volte ribadito la nostra contrarietà ad una rete sanitaria che, sebbene venga presentata come una cristallizzazione dell’esistente, rappresenta un’umiliazione per il nostro territorio provinciale a vantaggio di altri territori” continua il Consigliere Pepe. 

“Ma preoccupano ancora di più le prospettive che oggi la Regione Abruzzo non ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco, ma che appaiono del tutto evidenti leggendo la documentazione: un solo DEA di I livello in tutta la provincia, quello del capoluogo di Teramo, che perde ben 3 UOC e, di fatto, è impossibilitato a competere con il presidio aquilano per l’attribuzione delle funzioni di II livello tra 36 mesi, stando ai parametri già oggi fissati nel cronoprogramma. L’esatto contrario di quanto riportato dall’assessore Verí nel Consiglio Comunale straordinario del Comune di Teramo!”

“Andando poi ad analizzare quanto proposto sul resto della nostra provincia, per gli altri 3 presidi, la situazione si fa drammatica. Ci saremmo aspettati delle risposte decise alle due problematiche che interessano la nostra rete ospedaliera: rafforzamento del presidio di Sant’Omero, ospedale di confine, per arginare la drammaticità della mobilità passiva pagata sia in termini sanitari che economici, il quale invece sconta il declassamento di due UOC; e rafforzamento del Presidio di Giulianova, il quale meriterebbe maggiore attenzione in considerazione del fatto che tale territorio costiero per quasi la metà dell’anno vive un incremento, quasi raddoppio, della popolazione/utenza residente e villeggiante, e che invece continua ad essere dimenticato negli atti di programmazione sanitaria regionale e,  anzi, rischia di perdere anche un servizio fondamentale come l’UTIC. Sul presidio sanitario di Atri era lecito aspettarsi la giusta riconoscenza dopo lo straordinario lavoro svolto nella fase drammatica dell’emergenza Covid19, ed invece siamo costretti a fare i conti con il declassamento da UOSD a semplice servizio, precisamente quella di Oculistica, diretta in questi mesi con eccellenti risultati sia qualitativi che quantitativi.

Non saremo disposti a subire questa umiliazione, che vorrebbe trasformare in modo peggiorativo dei servizi di eccellenza del nostro territorio, retti con umanità e professionalità da uomini e donne del servizio sanitario.   Non saremo disposti a mettere a repentaglio quel diritto alla salute, costituzionalmente garantito e puntualmente tagliato, per una provincia che meriterebbe ben altre attenzioni. Daremo battaglia e alla fine vedremo chi davvero ha a cuore i teramani e la loro salute” conclude il Vicecapogruppo del PD, Dino Pepe.