“La Cabina di coordinamento Sisma 2016, con la collaborazione fondamentale delle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, nella riunione presieduta da Castelli ha introdotto nuove e ulteriori misure di semplificazione dirette a rendere più celere la ricostruzione dei territori danneggiati dalla sequenza sismica sviluppatasi nel Centro Italia tra il 24 agosto 2016 e il 18 gennaio 2017. Abbiamo deciso di sviluppare meccanismi di accorpamento delle gare pubbliche che, secondo una logica di efficienza, aggreghi interventi omogenei o limitrofi in lotti unitari e favorisca lo strumento dell’accordo quadro comprimendo i termini procedurali. Inoltre sono state attivate logiche di progettazione e gestione unitaria degli interventi che, specie nei comuni più devastati, presentano una complessità riconducibile alle interferenze tra proprietà pubbliche e private. Abbiamo impresso un cambio di passo alla ricostruzione ma, per mantenere il giusto ritmo, è necessario garantire un’attenzione costante all’esigenza di semplificare e velocizzare le procedure”. Lo dichiara il Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli al termine della cabina di Coordinamento. “Ringrazio in particolare i Presidenti delle quattro Regioni per il costante contributo e sostegno che danno all’opera di ricostruzione dell’Appennino centrale. Attraverso le Ordinanze approvate oggi andiamo a intervenire in modo puntuale su situazioni che necessitano di soluzioni specifiche o risorse aggiuntive e, allo stesso tempo, andiamo ad ampliare gli interventi che possono avvalersi degli strumenti offerti dalle Ordinanze speciali in deroga. E’ fondamentale mantenere e implementare questo cambio di passo che ci sta consentendo di passare sempre più dalle norme ai cantieri.
Importanti novità riguardano anche Ater Teramo: per accelerare la ricostruzione dei 62 edifici di proprietà dell’Azienda territoriale, dove prima del sisma abitavano oltre 600 famiglie e per i quali la Struttura commissariale ha previsto un finanziamento di 60 milioni di euro, viene data la possibilità per il Soggetto attuatore di ricorrere a uno o più Accordi quadro. Questo strumento infatti, già operativo in alcune programmazioni della ricostruzione pubblica, consente di procedere in modo più celere sia in fase di individuazione degli operatori economici che di affidamento e cantierizzazione.