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IMG-20221220-WA0019.jpgAbbiamo appreso da fonti di stampa che il Ministro Valditara sarà oggi a
Teramo, dove incontrerà i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico e visiterà tre scuole della
Provincia.
La presenza di un Ministro dell’Istruzione sul nostro territorio potrebbe rappresentare un
fatto positivo, laddove si potesse aprire una discussione sulle potenzialità, ma anche sulle
criticità del sistema scolastico regionale e provinciale.
Temiamo però che questa discussione non ci sarà, come testimonia il fatto che le OO.SS
non sono state invitate all’iniziativa, in cui è però prevista la solita conferenza stampa, che
verrà svolta insieme all’Assessore Quaresimale.
Non sappiamo l’oggetto della conferenza né i dati che verranno mostrati.
Dal canto nostro, avremmo innanzitutto segnalato al Ministro le diverse criticità evidenziate
dalle scuole relativamente alla carenza degli organici, in particolare del personale ATA. Si
pensi alla vicenda della mancata proroga dei contratti in supporto all’attuazione delle
misure previste dal PNRR ed Agenda SUD, che sta creando rilevanti disagi ai
lavoratori che contavano sulle proroghe e alle scuole, che sono state investite di nuovi
compiti. È solo l’ultimo esempio di come il Ministero non solo ha disatteso gli impegni
assunti, ma ha complicato le cose gettando nell’incertezza in primo luogo i DSGA, i
Dirigenti e il personale amministrativo che devono gestire tali nuove incombenze.
Avremmo inoltre evidenziato al Ministro come la sua riforma della filiera tecnico
professionale, propagandata come un successo ed anticipata da una “sperimentazione”, in
realtà in provincia si è rivelata un vero e proprio FLOP. Dai dati in nostro possesso,
nessuna scuola della provincia ha aderito alla proposta del Ministero. Noi restiamo convinti
che tale riforma porterebbe ad un generale impoverimento dell’impianto culturale del
sistema di istruzione. Il percorso di fatto verrebbe ridotto di un anno; alle alunne e agli
alunni verrebbe proposto un accesso al lavoro già al biennio del secondo ciclo di
istruzione, in piena età dell’obbligo, attraverso l’incremento di percorsi per le competenze
trasversali e l’orientamento (PCTO) o di attività in apprendistato e la scuola verrebbe
avviata verso una condizione ancillare nei confronti delle aziende, sia perché le stesse
forniranno una quota di docenti con contratto d’opera con ricadute sulla qualità della
didattica e della professionalità, sia perché esse coprogetteranno l’offerta formativa e
didattica in spregio alle norme vigenti sull’autonomia scolastica e sugli organi collegiali.
Infine, gli avremmo manifestato tutta la nostra contrarietà verso lo scellerato progetto,
insito in quello più ampio dell’autonomia differenziata, di regionalizzare l’istruzione. Noi
crediamo che la missione principale della scuola sia la costruzione della cittadinanza, la
condivisione di valori e il senso di appartenenza, che fondano la convivenza democratica.
Questo ruolo del sistema di istruzione statale sarebbe inevitabilmente pregiudicato da una
scelta regionalistica che va assolutamente scongiurata. Per questo chiediamo di tenere
fuori la scuola, organo costituzionale, al di fuori del processo tracciato dal DDL Calderoli.
Non potremo porre queste ed altre questioni direttamente al Ministro, ma certamente non
ci arrenderemo a questa deriva: dopo lo sciopero del 17 novembre la mobilitazione
riprenderà, con una capillare campagna di assemblee in tutte le istituzioni scolastiche della
provincia e con l’organizzazione di iniziative sui temi dell’autonomia differenziata.
La nota stampa è a firma della Segretaria Generale FLC CGIL Teramo
Alessandra Palombaro (nella foto è al centro).

La nota del tutto inopportuna, nel contesto della visita pone un solo interrogativo: ma la Cgil questi quesiti perchè non le pone in altri tavoli invece di criticare una visita istituzionale di cosi alto livello? Solo una triste ripicca politica che non porterà sotto ai riflettori oggi la Cgil di Teramo e il centrosinistra?