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CiancaionexLa Corte Suprema di Cassazione”, esordisce la consiglieracomunale  Rosaria Ciancaionecapogruppo dei Liberi Progressisti“,  si esprime definitivamente sui  primi cinque ricorsi proposti  dal Comune di Roseto avverso le sentenze della Corte di Giustizia Tributaria di II grado per l’Abruzzoche avevano dato ragione ai balneatorisulle maggiori somme  pretese  per la tari 2013, 2014 e 2015,  rigettandocon Ordinanze pubblicate in data 12.11.2024, gli appelli proposti dallo stesso Comune  avverso le sentenze di primo gradocondannando il medesimo Ente al pagamento di pesanti spese legali

E’ bene ricordare che il Comune di Rosetoprosegue la consigliera, “a partire dal mese di giugno 2022,ha deciso di ricorrere in Cassazione su ben 55 sentenze della Corte di Giustizia tributaria di II grado per l’Abruzzo, anziché andare in una direzione di componimento dei contenziosi - e non attraverso condoni indiscriminati – come nel  caso  della  restituzione delle maggiori somme pagate dai cittadini per la tari 2018(ricorso balneatori e commercianti), applicando correttamente la Sentenza del Tar Abruzzo n. 83/2019, come da mozione approvata all’unanimità nel consiglio del 26 maggio 2022che prevedeva, anche sulla base di specifico emendamento condiviso dalla maggioranza, la restituzione della somma di 800 mila euro  in tre/cinque anni.

Ricorsi che hanno un costo elevato e che ad oggi solo per incarichi di difesa comportano per il bilancio dell’ente circa € 100 mila cui si aggiungono le condanne per spese legali sui primi due gradi di giudizio  che vanno da  mille  agli oltre 4 mila euro per ogni ricorso  e, adesso, anche le prime condanne definitive della Suprema Corte di Cassazione, con oltre 2 mila euro per ricorso.   Tanti soldi chepurtroppo,  vengono sottratti ai servizi a favore della comunità rosetana.

D’altronde, sappiamo, i nodi vengono al pettine e, purtroppo, certe decisioni, oltre a lasciare tanto amaro in boccacomportano un elevatissimo onere per il bilancio comunale  di cui davvero non si  riesce a trovare  ragione se non in azioni che hanno il sapore della temerarietà.

E’ bene ricordare che questiricorsi, che si trascinano ormai da tempo,  si basano su accertamenti retroattividocumentati solo  sulla base di foto aeree del 2018 che i giudici non reputano  probatorie  per le annualità prese in considerazione.

Dal punto di vista tributarioed in particolare della Tariè ancora il caso di sottolineare che  nel prossimo mese di dicembre il Consiglio di Statodopo aver negato la sospensiva,  si esprimerà nel merito del ricorso  proposto dal Comune di Roseto  avverso la Sentenza del Tar Abruzzo del 6.6.2024, che aveva annullato la delibera relativa alla Tari 2023.

Insommaun bel guazzabuglio e tanta incertezza  in campo tributario”, conclude la consigliera,  “e ciò che si percepisce   può anche definirsi svolta ma la  nuova  direzionenon sembra proprio quella giusta

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