La direzione del Partito Democratico ha riunito l’intero gruppo dirigente regionale oggi pomeriggio a
Pescara. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla situazione politica abruzzese: “Il governo regionale è
totalmente inadeguato - ha affermato il segretario regionale Daniele Marinelli - vive di bugie e propaganda.
La priorità è diventata la legge elettorale: vadano negli ospedali a vedere come è ridotta la sanità pubblica in
questa regione. Le nostre priorità sono altre: la salute, a partire dal rilancio della nostra raccolta firme per una
proposta di legge alla Camera che aumenti in modo massiccio il finanziamento alla sanità pubblica per avere
più risorse, più medici, più infermieri e meno liste di attesa. E a partire da un profondo rinnovamento di una
governance fallimentare, puntando su innovazione, qualità dei servizi e delle cure, sanità territoriale. Per
quanto riguarda il lavoro - ha proseguito Marinelli - il centrodestra si esalta per l’aumento del numero degli
occupati nell’ultima rilevazione Istat, ma non si accorge che diminuiscono le ore lavorate e che il lavoro è
meno sicuro, più povero e più precario”. Tra i propositi del partito, spiega il segretario, c’è “il rilancio del
salario minimo, perché sotto i 9 euro lordi orari non è lavoro ma sfruttamento, e insisteremo per una legge
sulle politiche attive che investa sulla formazione e accompagni lavoratrici e lavoratori. Bisogna occuparsi di
ogni singola vertenza, per ridurre l’impatto delle crisi e rilanciare l’occupazione, a partire dalla vicenda
complessa e preoccupante dell’automotive. La destra vorrebbe smontare la transizione verde ma non dice
nulla su come rilanciare il settore, mentre il governo nazionale taglia in modo irresponsabile i fondi per il
sostegno al settore. L’unica certezza è che mentre il Paese e la regione vivono una pesante crisi
manifatturiera, Meloni e Marsilio non hanno uno straccio di idea sulla politica industriale. Ci vuole poi una
potente strategia per lo sviluppo economico: la Regione avrebbe molti strumenti, se non avesse scelto di
utilizzare le risorse in modo insensato e scriteriato, senza un disegno organico e senza una visione; poco o
nulla è stato fatto sulle infrastrutture strategiche, sulle reti e sull’innovazione. E poi il tema dell’acqua, con le
reti colabrodo e l’assenza di progetti collegati al PNRR: il bene pubblico per eccellenza, nella regione verde
di Europa, sta diventando in molti luoghi della regione un problema quotidiano. Si faccia una riflessione
sulla governance e soprattutto si investano risorse sulla rete, anche rimodulando gli FSC. L’ultima riflessione
di Marinelli riguarda i diritti: “Da quello allo studio (per il quale c’è una nostra proposta di legge regionale)
passando per quelli delle persone affette da gravi disabilità (fondamentale la battaglia delle opposizioni e
delle associazioni sulla vita indipendente) e per il diritto alla casa (con la destra nazionale che taglia il fondo
per gli affitti e quella regionale silente e complice) fino alle leggi per l’educazione contro la violenza di
genere e contro l’omolesbobitransfobia. Rilanciamo una nuova fase in cui dalla resistenza al potere famelico
della destra passiamo alla costruzione dell’alternativa, per un’altra idea dell’Abruzzo”.