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Oggi si celebra il giorno della memoria, il giorno in cui si ricorda la Shoah, il genocidio di milioni di ebrei, vittime della furia omicida nazista e della complicità fascista, uno dei più grandi drammi del secolo scorso e una delle pagine più brutte della storia europea. Oggi questa giornata ha un sapore amaro, una tregua più o meno fittizia ha posto soltanto un freno alla terribile furia omicida di Israele che dall'ottobre dello scorso anno sta perpetrando un genocidio ai danni della popolazione palestinese. Un genocidio su cui, oggi come allora, bisogna fare silenzio. Un genocidio insabbiato, nascosto, velato. Se qualcuno prova soltanto a mettere in discussione ciò che Israele, stato guerrafondaio, violento ed imperialista, ha fatto e continua a fare in Palestina, Cisgiordania e Libano, viene represso duramente dagli stati complici di questo massacro, e soprattutto considerato un antisemita. Come se ai rivoluzionari interessasse qualcosa della religione. Quella serve a voi per coprire i vostri veri interessi e per rendervi presentabili agli occhi dell'opinione pubblica. La storia, in pratica, viene ridotta a propaganda becera, ad uso e consumo degli stati imperialisti e capitalisti. In Italia, capofila nella repressione del dissenso, come se non bastasse il ddl 1660 per cucirci le bocche, vorrebbero addirittura introdurre il reato di antisemitismo. La Shoah viene usata da Israele come cavallo di battaglia, come grimaldello per fare leva sul senso di colpa, e per giustificare quanto è successo ai danni di un popolo ridotto a brandelli in una grande prigione a cielo aperto, in cui si muore di fame, di stenti o sotto le bombe. Quale migliore giustificazione se non la Shoah per continuare a mistificare e ad usare la storia a proprio piacimento? Oggi ricordiamo quegli ebrei innocenti ammazzati in maniera indiscriminata, ma insieme ad essi oggi ricordiamo i palestinesi, vittima di un genocidio di cui non si può parlare. La memoria va aggiornata. Se ci volete far passare per degli antisemiti, poco importa, la Storia ci darà ragione perché noi la giudichiamo per quella che è. Non ricorderemo la Shoah senza parlare del genocidio in atto e di certo non staremo a ricordare il vecchio podestà fascista Umberto Adamoli; il podestà fascista insignito da Yad Vashem dell'onoreficienza di "Giusto tra le nazioni", riabilitato anche dalla sinistra dei salottini culturali teramani. Ricordato e santificato, tutti si dimenticano che era un podestà fascista (non un funzionario qualsiasi di provincia costretto a fare la tessera di partito...) sin dal 1939. Buon per lui e buon per chi ha salvato se, dopo il ribaltone dell'armistizio ha avuto un momento di ravvedimento o voleva salvare quel poco di coscienza che gli rimaneva. Peccato che le leggi razziali erano del 1938, che lui le ha avallate e soprattutto ha contribuito alla schedatura e alla reclusione di ebrei e non solo. Forse non tutti sanno che la provincia di Teramo ha avuto il maggior numero di campi di concentramento ed internamento in Italia. Chissà, forse Adamoli non era informato, strano per un podestà. Iniziamo a chiamare le cose con il loro nome. Un fascista è un fascista. Un fascista ravveduto rimane pur sempre un fascista. Israele è uno stato sionista e guerrafondaio, responsabile del genocidio a Gaza. Noi siamo antisionisti e non antisemiti. Ciò che abbiamo a cuore sono gli ultimi, gli oppressi, gli indifesi, sempre e comunque. Con Gaza nel cuore, 
Centro Politico Santacroce