L’Abruzzo si piazza agli ultimi posti tra le Regioni italiane per capacità di utilizzo dei fondi europei. A certificarlo sono i dati ufficiali del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), resi pubblici questa mattina in una conferenza stampa promossa dall’opposizione in Consiglio regionale, sotto la sigla del Patto per l’Abruzzo.
Alla conferenza erano presenti i consiglieri regionali Luciano D’Amico, Silvio Paolucci, Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci (PD), Giovanni Cavallari (Azione – Italia Viva), Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini (M5S), ed Enio Pavone (Azione). I dati illustrati parlano chiaro: centinaia di milioni di euro inutilizzati sia nella vecchia programmazione 2014-2020, sia nella nuova 2021-2027.
I numeri dello spreco
Secondo il report aggiornato al 28 febbraio 2025, l’Abruzzo:
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È ultimo tra le Regioni italiane per utilizzo del FESR 2014-2020 (Fondo europeo di sviluppo regionale), con 105 milioni di euro non spesi;
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È penultimo per il FSE 2014-2020 (Fondo sociale europeo), con 50,83 milioni di euro non spesi;
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È al quartultimo posto per il FEASR (Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale), con 108,17 milioni di euro ancora inutilizzati;
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Sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), l’Abruzzo risulta aver lasciato fermi oltre 524 milioni, piazzandosi al 13° posto su 20 regioni.
La situazione non migliora nella programmazione 2021-2027, dove l’Abruzzo resta nelle ultime posizioni, oscillando tra il 14° e il 16° posto a seconda delle voci, con una quota di oltre 2,2 miliardi non ancora spesi su un totale di 2,3 miliardi disponibili.
Nel dettaglio:
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FESR 2021-2027: 663,51 milioni non spesi
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FSE+ 2021-2027: 388,71 milioni non spesi
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Anticipazioni FSC: 79,89 milioni non spesi
Particolarmente grave il dato sull’Accordo per la Coesione 2021-2027, annunciato nel 2024 in pompa magna dalla premier Giorgia Meloni e dal presidente della Regione Marco Marsilio: dopo un anno, l’avanzamento effettivo dei pagamenti si ferma a uno sconfortante 0,49%, con oltre 1 miliardo di euro ancora fermi.
Le accuse dell’opposizione
“Numeri impietosi che raccontano uno spreco sistemico e una paralisi amministrativa – hanno dichiarato i consiglieri – il Centrodestra, dopo quasi due legislature, tiene l’Abruzzo fermo al palo”.
L’opposizione incalza: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia vengono accusati di inettitudine nella programmazione e gestione delle risorse, mentre la regione perde opportunità decisive di sviluppo economico e occupazionale.
A peggiorare il quadro, secondo i consiglieri, ci sarebbero anche i conti in rosso della sanità, che hanno prodotto tagli trasversali per oltre 50 milioni di euro su settori strategici come trasporto pubblico, agricoltura, politiche attive per il lavoro e cultura.
“È inaccettabile – aggiungono – che in un contesto di crisi come quello attuale, l’Abruzzo non riesca nemmeno a spendere i fondi europei già disponibili. Si tratta di un grave danno per il territorio e per le comunità locali”.
Attraverso un’interpellanza depositata in Consiglio regionale, l’opposizione ha chiesto alla Giunta un piano d’azione chiaro e concreto per colmare il divario con le altre regioni italiane. Il rischio, sostengono, è che il tempo per recuperare si stia ormai esaurendo.
“L’Abruzzo non può più pagare sulla propria pelle l’inefficienza di una classe dirigente impegnata solo a mantenere il potere, mentre abbandona i cittadini all’incertezza. Occorre un cambio di rotta radicale – concludono – prima che queste risorse vadano definitivamente perdute”.