Dopo sette lunghi anni di attesa, il Comune di Teramo si è finalmente dotato di un nuovo regolamento sul Piano antenne. Una notizia accolta con soddisfazione dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Luca Corona, che ha seguito con costanza e determinazione l’evolversi della vicenda sin dal suo insediamento in Consiglio comunale nel 2018.
“Era ora”, commenta Corona. “Il regolamento precedente era obsoleto e non più compatibile con le esigenze odierne né con le nuove tecnologie”. Il consigliere ha ricordato come, già nei primi anni del suo mandato di opposizione, avesse più volte sollevato in aula la necessità di aggiornare il quadro normativo, stimolando l’amministrazione comunale guidata da Gianguido D’Alberto a intervenire.
Corona rivendica un’azione di pungolo costante nei confronti dell’esecutivo, con interrogazioni, richieste di chiarimenti e interventi nelle sedi competenti: “Ho portato il tema all’attenzione del Consiglio più volte, ritenendolo un atto dovuto nei confronti della città e dei cittadini, specie in un periodo in cui si registrano nuove installazioni”.
Ora, però, il consigliere richiama tutti a una fase di confronto “seria e concreta”. In particolare auspica che le Commissioni consiliari approfondiscano a fondo il contenuto del nuovo Piano antenne, affinché sia davvero al passo con le normative più recenti, soprattutto per quanto riguarda l’installazione delle infrastrutture 5G.
“La priorità deve essere doppia: da un lato la modernizzazione tecnologica, dall’altro la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”, sottolinea. “Non possiamo permetterci leggerezze. Serve partecipazione vera e condivisione con i cittadini”.
Corona conclude assicurando che, anche in questo secondo mandato dell’amministrazione D’Alberto, continuerà a esercitare il proprio ruolo di opposizione “con senso di responsabilità”, vigilando “affinché siano garantiti trasparenza, rispetto delle regole e tutela dell’ambiente e dei cittadini”.
L'assessore Cordone e l'ufficio ambiente in questi anni sono rimasti solo a guardare?