Di comune accordo, questa mattina il Consiglio provinciale ha deciso di rinviare la trattazione del punto all’ordine del giorno relativo alla costituzione di una Commissione bipartisan incaricata di seguire l’evoluzione della vicenda legata al Convitto e ai Licei “Delfico” di Piazza Dante.
L’obiettivo della Commissione sarà quello di monitorare e accompagnare tutte le fasi della progettazione, la definizione dei tempi, l’ipotesi di un rientro a blocchi durante i lavori e, più in generale, la gestione della complessa delocalizzazione conseguente al sequestro dell’edificio da parte dell’autorità giudiziaria.
Il rinvio è stato concordato per consentire una più precisa definizione della forma, della composizione e degli obiettivi della Commissione, tenendo conto della volontà – espressa anche dalla maggioranza – di dotarsi di uno strumento di lavoro realmente condiviso. La decisione è maturata al termine di una serie di riflessioni svolte prima dell’inizio della seduta consiliare. Il rinvio è stato proposto dal consigliere Lanfranco Cardinale ma la maggioranza e i consiglieri di minoranza di Silvi e Martinsicuro si sono astenuti.
FOCUS SU PRATI DI TIVO: LA PROVINCIA RIBADISCE LA LINEA
Ultimo punto discusso in Consiglio è stato quello sollevato dalla minoranza sulla situazione degli impianti di risalita di Prati di Tivo e Fano Adriano, dopo l’ordinanza del Tribunale di Appello dell’Aquila che ha sospeso gli effetti della sentenza del 12 maggio scorso, con cui il Tribunale di Teramo aveva disposto il dissequestro e la restituzione degli impianti alla Gst e alla Provincia.
Tre i quesiti posti alla Provincia: quale strategia difensiva si intenda adottare dopo la sospensiva; a chi spettino le manutenzioni straordinarie invocate dal gestore Marco Finori; se vi siano fondi disponibili per tali manutenzioni; e infine se sarà previsto il riposizionamento degli Obellx per la stagione invernale.
A rispondere è stato il presidente Camillo D’Angelo:
«La strategia difensiva non si annuncia, si scrive e si deposita – ha dichiarato –. La sospensiva ci fa perdere tempo, e fa perdere tempo soprattutto alla rinascita della montagna teramana, ma la nostra linea non cambia. Gli impianti sono un bene pubblico che deve tornare alla collettività. Vogliamo superare le gestioni temporanee per arrivare a una formula stabile e duratura».
D’Angelo ha poi chiarito che «le manutenzioni straordinarie spettano alla Provincia, ma devono essere disposte, condotte e certificate da un direttore di esercizio, come previsto dalla normativa sugli impianti a fune». I fondi, ha aggiunto, ci sono e saranno utilizzati in collaborazione con professionisti terzi di comprovata competenza.
Sui controversi Obellx, il Presidente ha ribadito: «Li abbiamo realizzati e riconsegnati. La gestione non è di nostra competenza: ora tocca a Regione e Comune accordarsi».
In chiusura, un messaggio di fiducia: «Per la prima volta – ha concluso D’Angelo – una pluralità di soggetti pubblici, tra cui Comuni, Gal, Parco e Regione, ha preso atto della ricchezza rappresentata dal versante teramano del Gran Sasso. Su questa ritrovata unità di intenti possiamo costruire qualcosa di nuovo e di buono».