×

Avviso

Non ci sono cétégorie

Il Presidente della Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale, Sandro Mariani, interviene con fermezza nel dibattito politico scaturito dall’arrivo di dodici richiedenti asilo a Teramo, esprimendo pieno sostegno al Sindaco Gianguido D’Alberto e all’Assessore al Sociale Stefania Di Padova, che nei giorni scorsi avevano condannato le strumentalizzazioni politiche sul tema.

“Purtroppo siamo di fronte a un clamoroso vuoto normativo nel sistema di prima accoglienza dei migranti, soprattutto per quelli che transitano via terra nel nostro Paese”, ha dichiarato Mariani. “Non si tratta di una situazione che possono affrontare e risolvere i singoli comuni, ma siamo dinanzi al ‘dramma’ di una legislazione nazionale che ha fallito, lasciando le amministrazioni locali in balia degli eventi”.

Parole dure anche nei confronti del centrodestra, accusato di utilizzare l’immigrazione come leva elettorale: “Trovo intollerabile che queste vicende vengano cavalcate ogni volta, come se fosse un tema di cui la sinistra, dove governa localmente, si debba far carico per chissà quali motivi ideologici, pur non avendo strumenti né competenze normative”.generico-aprile-2024-135316.jpg

Mariani ha poi portato ad esempio la situazione di Trieste, città governata dal centrodestra, dove il fenomeno migratorio lungo la rotta balcanica crea difficoltà simili a quelle di molte altre realtà italiane: “Prima di entrare nei CAS o nel circuito dell’accoglienza, i migranti vagano per giorni accampandosi in città, in attesa di una collocazione dignitosa”.

Per il Presidente della Commissione Vigilanza, è evidente che la gestione degli arrivi via terra non possa ricadere esclusivamente sui comuni, né diventare terreno di scontro politico: “Va affrontato in maniera organica, a livello nazionale ed europeo. Invece, la destra continua con gli annunci e le promesse mancate”.

E conclude con un affondo sulle recenti scelte del centrodestra in Regione Abruzzo: “Quando hanno avuto l’occasione di approvare il mio emendamento per potenziare la Polizia Locale dei capoluoghi abruzzesi, hanno preferito bocciarlo in silenzio. E oggi, dopo aver millantato soluzioni immediate, continuano a temporeggiare, cercando solo di mantenere il consenso”.