Sette anni di nomine annullate, sentenze inascoltate e continui ricorsi giudiziari: è in questo scenario che un gruppo di consiglieri comunali dell’Aquila ha deciso di rivolgersi direttamente al Presidente del TAR Abruzzo per chiedere la nomina di un commissario ad acta. Obiettivo: dare esecuzione alle pronunce della giustizia amministrativa sulla nomina illegittima del Comandante della Polizia Locale del capoluogo abruzzese.
La richiesta, formalizzata in una nota ufficiale indirizzata al TAR, fa esplicito riferimento alla sentenza n. 182/2025, pubblicata lo scorso 11 aprile, che ha annullato una lunga serie di atti amministrativi: la delibera di Giunta n. 362 del 19 agosto 2024, la convenzione tra L’Aquila e Ascoli Piceno, il decreto sindacale n. 79 del 28 agosto e, dettaglio cruciale, anche la determinazione dirigenziale che ridisegnava la microstruttura dell’intero settore della Polizia Locale.
«È tutto sbagliato, è tutto da rifare», denunciano i consiglieri. Nonostante la sentenza sia chiara e definitiva, il Comune — si legge nella nota — avrebbe avviato una selezione interna temporanea senza prima ricostituire la struttura organizzativa, come invece imposto dal TAR. Il rischio, secondo i firmatari, è quello di una nuova procedura viziata alla radice.
Oltre alla recente sentenza del TAR, la richiesta fa riferimento ad altre pronunce analoghe: Consiglio di Stato n. 6871/2024 e TAR n. 532/2023, che avrebbero già chiarito l’illegittimità di scelte e incarichi effettuati dall’Amministrazione. «La sentenza va semplicemente applicata», ribadiscono i consiglieri, sottolineando come ogni ulteriore ritardo danneggi il Comune sotto il profilo della sicurezza e dell’efficienza amministrativa.
Secondo i proponenti, la soluzione più logica sarebbe applicare la Legge Regionale n. 42/2013, che consente ai capoluoghi abruzzesi di dotarsi di un Comandante della Polizia Locale a tempo pieno, evitando formule precarie come il “comando part-time” o il ricorso a convenzioni esterne.
L’accusa politica è netta: l’Amministrazione non avrebbe alcuna volontà reale di organizzare in modo stabile e trasparente il comando della municipale, preferendo dilatare i tempi e ignorare sentenze definitive. La mancanza di un Comandante effettivo, sottolineano i consiglieri, rischia di compromettere la gestione di temi sensibili come sicurezza urbana, mobilità, controlli sul commercio e lotta al degrado.
Infine, si chiama in causa anche la Regione Abruzzo, per il mancato sostegno alle iniziative normative in tema di sicurezza locale. L’emendamento proposto dal consigliere Mariani, ricordano i firmatari, è stato bocciato, lasciando il capoluogo senza un’adeguata cornice normativa di supporto.