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BARTOLININIKIOggi era stato convocato il Consiglio Comunale per l’approvazione delle variazioni al Bilancio di Previsione — da adottarsi, secondo l’art. 175 del
TUEL, entro il 30 novembre — ma la seduta non si è tenuta a causa del mancato raggiungimento del numero legale: erano presenti soltanto sedicibconsiglieri, contro i diciassette necessari in prima convocazione. Un dato che evidenzia in modo evidente le profonde tensioni interne alla
maggioranza, incapace persino di garantire il funzionamento ordinario dell’organo consiliare, confermando le criticità già segnalate dal gruppo dei
Moderati.
Come più volte denunciato, anche quest’anno la maggior parte delle variazioni di bilancio — ben 8 su 11 — continua a essere approvata
esclusivamente dalla Giunta, pur essendo pienamente compatibili con una discussione in aula. Una prassi che riduce trasparenza, annulla il
confronto politico e concentra decisioni cruciali in un ristretto ambito amministrativo, escludendo di fatto sia l’opposizione sia i consiglieri della
stessa maggioranza.
Tra i punti oggi non affrontati spiccava la variazione relativa al miglioramento sismico della sede municipale di piazza Orsini, con un incremento di
spesa di 2.456.000 euro, dovuto alla gestione inefficiente del progetto, avviato con errori tecnici mai corretti nei tempi necessari e rinviato più volte,bcon l’aumento dei prezzi nel settore edilizio che grava ora interamente sulle casse comunali e quindi sui cittadini. A questo si sommano altre sceltebamministrative già costate caro alla città: la perdita di 450.000 euro per il contenzioso su “Teramo SottoSopra” e l’onere economico relativo allobStadio, oggi completamente a carico del Comune.
Per lo Stadio, i costi ricadono integralmente sul bilancio comunale:
260.000 euro l’anno per i primi sei anni, solo per affitti dei locali commerciali;
330.000 euro l’anno per i successivi sei anni;
77.000 euro annuali per la gestione del campo nel periodo estivo.
Una domanda è inevitabile: tutti questi soldi chi ce li paga? E soprattutto, chi ce li pagherà nei prossimi anni? La risposta , purtroppo, è una sola: i cittadini teramani.
Il mancato numero legale odierno non è un episodio isolato, ma il segno evidente di una maggioranza che non riesce più ad assumersi
responsabilmente il proprio ruolo né a garantire l’ordinario funzionamento delle istituzioni. Se una coalizione fosse davvero unita e convinta delle
proprie scelte, avrebbe tutto l’interesse a discuterle pubblicamente. Qui, invece, si preferisce eludere il confronto, anche a costo di paralizzare il
Consiglio.
Sottolinea il consigliere Niki Bartolini:
“Il fatto che oggi il Consiglio non si sia potuto tenere per mancanza del numero legale è la prova più chiara della crisi politica di questa maggioranza.
Una maggioranza solida non avrebbe alcun motivo per sottrarsi al confronto in aula, né per lasciare che una seduta così importante venisse meno. Ilbrispetto delle istituzioni passa dalla trasparenza e dalla responsabilità: principi che noi continueremo a difendere, sempre, nell’interesse dei cittadinibe della città.”

Niki Bartolini
Consigliere Comunale – Noi Moderati