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Pescara. D'Alfonso"Gli aumenti alle case di cura private sono inopportuni, la Giunta avrebbe dovuto attendere". Così il segretario regionale Anaao Assomed Abruzzo, Filippo Gianfelice, sulla delibera della Giunta regionale del 24 giugno scorso che "aumenta le quote del budget destinato alle case di cura private in Abruzzo per gli anni 2014-2015 per un importo pari a circa 7,8 milioni di euro". "Di 'regali' alla sanità privata in Abruzzo sono pieni i nostri ricordi: non volendo andare molto tempo indietro con la memoria, ricordiamo l'aumento al budget del privato dall' assessore Domenici sotto il governo Pace, per passare poi alla delibera della Giunta Del Turco che aumentava di 120 posti letto la dotazione di alcune case di cura - spiega in una nota Gianfelice - il commissariamento intervenuto dal 2008 ha bloccato elargizioni così favorevoli, anzi proprio per una rinegoziazione di budget del privato si sono aperti contenziosi legali ancora non definitivamente conclusi e, forse, 'spy stories' che hanno coinvolto politici ed imprenditori del privato, come si legge in questi giorni sulle cronache locali". Gianfelice chiarisce che "non c'è nessuna ombra di dubbio che quanto deliberato dalla Giunta Regionale in questa fase sia perfettamente regolare basandosi su una legge esistente, sottolineando però che si tratta di "una legge che, tuttavia, considerando il terremoto dell'Aquila del 2009, consente (ma non obbliga, si badi bene) di rimodulare i parametri in favore del privato". Per il sindacato dei medici, "lascia perplessi che l'Abruzzo, nel campo della sanità pubblica, vive ancora una situazione di estrema difficoltà", con centinaia di contratti a tempo determinato di precari medici ed operatori rinnovati il 30 giugno per soli tre mesi, "lasciando quindi una condizione di assoluta incertezza" sul futuro occupazionali e dei servizi, con la chiusura di reparti e l'avviamento di procedure di riconversione dei piccoli ospedali e la riduzione di posti letto negli ospedali maggiori". Irrisolta anche la problematica legata all'abbattimento delle liste d'attesa, come quello del nodo "delle due facoltà di medicina abruzzesi e della loro integrazione all'interno del sistema sanitario regionale, soprattutto in un momento in cui si riducono i posti letto delle unità operative". Nel sottolineare che "il privato accreditato può avere un ruolo, comunque complementare, nell'ambito del Sistema Sanitario", Gianfelice spiega che "alla luce del nuovo decreto Lorenzin che prevede, tra l'altro, standard ospedalieri con strutture operative specialistiche insistenti su aree di seicentomila abitanti", solo una politica condivisa tra tutti gli attori, "può portare alla salvaguardia del ospedale pubblico, unico baluardo della tutela 'non profit' della salute dei cittadini, senza bisogno di finanziare privati che, in un passato recente, sì sono dimostrati non sempre affidabili".