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"Circa 8 mesi fa la Regione Abruzzo, tramite i suoi rappresentanti nell’esecutivo regionale, ci hanno prospettato una strada che si traduceva con un finanziamento stanziato (che sarebbe dovuto arrivare nei primi mesi del 2022) accompagnato dal piano di risanamento della Asp1. Per queste ragioni abbiamo convocato diversi tavoli e abbiamo costantemente puntellato il Commissario della Asp1 affinché le tempistiche, che in questo caso sono vitali per la risoluzione del problema, non avessero la stessa caratteristica del pagamento delle retribuzioni: l’incertezza. Ad oggi, però, nulla è cambiato se non la presa in giro della Regione Abruzzo che, a Dicembre 2021, ci aveva assicurato un intervento che di lì a breve avrebbe potuto essere risolutivo". E' uno dei passaggi della nota congiunta dei sindacati che, ancora una volta, riaccendono i riflettori sulle pessime condizioni di salute dell'Asp 1 e quindi sul destino sempre più compromesso delle Case di riposo teramane.Sott'accusa "lo smarcamento delle responsabilità" perpetrato dalla Regione Abruzzo. "C’è anche un altro dato che è cambiato: i milioni di euro di debiti che avevamo dichiarato erano 8... in realtà sono 12. Dodici milioni di euro di debiti della Asp1 che, purtroppo, ci fanno constatare il rischio davvero concreto della chiusura delle strutture. Le cooperative e le aziende della Asp1 sono allo stremo e sono oramai mesi che pongono questioni di fattibilità economica e legale. La Regione Abruzzo dimostri concretamente di avere a cuore le oltre 200 lavoratrici e lavoratori che hanno mantenuto, e continuano a farlo, un servizio essenziale per le persone più anziane. La Regione Abruzzo dimostri una volta per tutte di tenere al destino delle persone anziane che abitano nelle case di riposo della Asp1. Chiediamo alla politica, alle istituzioni e ai cittadini di farsi carico insieme a noi di questo problema, in maniera istantanea e con tempestività di decisioni e azioni. Continueremo a proporre assemblee e incontri pubblici, ma questa volta tutta la comunità deve stringersi intorno a questo Pagina 2 di 2 grave e annoso problema e questa volta le responsabilità hanno un nome e cognome: la Regione Abruzzo e i suoi rappresentanti istituzionali. Ci auguriamo ci sia ancora uno spiraglio per salvare le case di riposo della nostra provincia, in caso contrario saremo costretti a constatare che non ci sarà più nessun futuro e non ci sarà più nessun presente per gli oltre 200 dipendenti che garantiscono i servizi alla Asp1 e per le oltre 500 persone anziane che risiedono all’interno delle strutture della Asp1" concludono i sindacati nella nota