×

Avviso

Non ci sono cétégorie

488659087_122122539032756144_7777656704339216746_n.jpg

Si è concluso il primo ciclo di assemblee pubbliche organizzate dal Comitato Civico per la Tutela dell’Ospedale Val Vibrata e della Sanità Pubblica. Incontri partecipati e sentiti dalla cittadinanza, che hanno permesso di accendere i riflettori su criticità e prospettive dell’assistenza ospedaliera nel vibratiano.

Il Comitato esprime soddisfazione per l’interesse dimostrato da diversi amministratori locali, tra cui il sindaco di Martinsicuro, Massimo Vagnoni, che nei giorni scorsi ha ribadito l’importanza di vigilare sulla funzionalità dell’ospedale di Sant’Omero e sulla qualità dei servizi offerti.

Ma non basta la buona volontà. Il Comitato chiede ora un salto di qualità: “Serve affiancare alla vigilanza politica strumenti di monitoraggio tecnici e oggettivi, già impiegati da tempo in molte strutture sanitarie – si legge in una nota – come il MAPO, ovvero la valutazione del rischio legato alla movimentazione e all’assistenza dei pazienti ospedalizzati”.

Uno strumento snello, sottolineano i promotori, che permette di individuare rapidamente eventuali carenze nella distribuzione del personale e delle attrezzature, migliorando al contempo le condizioni di lavoro degli operatori sanitari e l’assistenza ai pazienti.

Focus sui Pronto Soccorso e sui reparti di degenza

Nel mirino anche la situazione dei quattro Pronto Soccorso presenti in provincia: “Attraverso il MAPO si potrebbe verificare se vi siano disparità organizzative tra le strutture, specie nella dotazione di medici, in un contesto generale già segnato dalla cronica carenza di personale”. Una riflessione che, secondo il Comitato, andrebbe estesa anche ai reparti di degenza, dove le differenze tra strutture rischiano di compromettere l’equità del servizio sanitario.

Ostetricia e Ginecologia, il nodo del declassamento

Al centro dell’attenzione resta anche il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale vibratiano, recentemente declassato da UOC (Unità Operativa Complessa) a UOS (Unità Operativa Semplice). “Una decisione preoccupante – scrive il Comitato – che richiede un monitoraggio trasparente e condiviso, come già previsto da atti della ASL e della Regione”.

Il Comitato chiede di conoscere i numeri aggiornati delle nascite nei primi cinque mesi del 2025, in confronto con lo stesso periodo del 2024. “Siamo in linea o assistiamo a un ulteriore calo? I dati vanno resi pubblici”.

Il ruolo dei sindaci: presidio civile e istituzionale

In conclusione, il Comitato ribadisce l’importanza del controllo civico e istituzionale delle attività sanitarie, e richiama i sindaci alle loro responsabilità: “Anche se non hanno poteri decisionali diretti, i primi cittadini sono chiamati dalla legge a vigilare sulla salute pubblica. Il loro ruolo può essere decisivo per prevenire scelte arbitrarie o sbilanciate, dannose per i diritti delle comunità locali”.

Il dibattito resta aperto. Il Comitato promette di continuare la propria attività di informazione e proposta, e rilancia l’invito a cittadini, operatori e amministratori a non abbassare la guardia.