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AULAVUOTA1Torna a crescere l'abbandono scolastico in Italia, cioè il numero dei ragazzi under 25 che non vanno oltre la terza media. L'abbandono scolastico precoce è causa e conseguenza del blocco dell'ascensore sociale; specchio implacabile di un paese che fa fatica ad occuparsi delle nuove generazioni. Lo scrive il sito asnor.it. L'Italia finisce così in coda alla classifica europea e ben lontana dall'obiettivo del 10%, che doveva essere raggiunto entro il 2020.

Per avere delle statistiche compiute e attendibili sul tema dell'abbandono scolastico in Italia, è opportuno prendere in considerazione sia le cifre elaborate a livello nazionale dall'Istat, sia quelle dell'OCSE. Il risultato, purtroppo, è impietoso e dipinge i contorni di un fenomeno allarmante, che getta una luce preoccupante sul futuro del paese. Nel 2018, gli abbandoni scolastici precoci, in Italia, si sono attestati al 14,5% (una percentuale che si fa ancora maggiore tra i maschi). Il dato (chiamato parametro ESL), secondo le regole europee, viene calcolato sulla popolazione degli under 25 e comprende tutti coloro che hanno conseguito al massimo un diploma di scuola secondaria di primo grado e, inoltre, e non frequentano corsi o attività formative.

In Europa l'Italia è quasi fanalino di coda, fanno peggio solo Turchia, Islanda, Spagna e Malta. La media dei paesi UE è al 10,6%. In Italia, quindi, quasi mezzo milione di ragazzi lascia la scuola, in Abruzzo sarebbero quasi 9mila ogni anno.