Un Teramo arrembante vince ancora, con largo merito, al netto del risultato di misura. Pavone e compagni macinano gioco ed occasioni. La Civitanovese tira in porta in una sola occasione. Ancora una volta, super Angiulli e super Pavone, calciatori di categoria superiore. Molto bene anche Brugarello, che sta tornando sugli standard cui eravamo abituati. Ora, i biancorossi sono a meno nove dalla capolista Samb che, ieri, dinanzi a 10.000 spettatori paganti (1.300 supporter chietini), ha asfaltato i neroverdi. Ai marchigiani, mancano solo 10 punti per vincere il campionato, da conquistare nelle sei partite rimanenti. Solo lo scenario esposto di seguito in tabella consentirebbe di arrivare ad un poco probabile spareggio. Il Teramo dovrebbe vincere le sei gare rimanenti, di cui una in casa contro la stessa Samb, mentre la capolista dovrebbe perdere 3 incontri di 6, vincendo le altre.
Uno scenario improbabile dal punto di vista statistico, seppure il calcio ci ha abituati all’imponderabile. Certo, il calendario del Teramo è peggiore di quello della Samb, considerati il derby con il Notaresco e l’ultima gara a L’Aquila. Un vero peccato, con il senno del poi, considerato che i biancorossi, con qualche ritocco offensivo, avrebbero realmente potuto vincere questo campionato. Diciamola tutta. Nel girone F del campionato di serie D, non abbiamo visto corazzate, ma tante squadre normali, alcune buone, altre meno. E non valga l’idea che questa stagione possa essere l’anticamera della prossima. Nel calcio non funziona così. Ogni annata è diversa dall’altra, i calciatori sono molto più mobili e cambiano casacca di frequente. Poi, nella prossima stagione, vi saranno nuove compagini, nuove dinamiche, nuove ambizioni. Insomma, nel calcio è opportuno ragionare nell’hic et nunc (qui ed ora) e non del futuro. Ciò che oggi non sei riuscito a conseguire per un soffio (non proprio un soffio), non ti avvicina alla meta. Siamo certi che gli artefici della stagione in corso, Paolo D’Ercole e Marco Pomante, potrebbero finalmente approdare al calcio professionistico, con ingaggi adeguati e prospettive di ulteriore crescita. Insomma, seppure il bicchiere sia quasi pieno, ogni tifoso biancorosso ancora sogna il calcio vero, quello professionistico, anche per lenire i due fallimenti societari e quel terribile epilogo della stagione 2014/2015. Come ripartire per vincere? Assicurarsi subito ciò che si è dimostrato adeguato, in questa stagione. Sicuramente Torregiani, insieme ad Angiulli, Pavone, Messori, Pietrantonio, Di Giorgio, Brugarello (se vorrà rimanere). E, poi, connettersi – sin da ora – con i migliori settori giovanili, per ottenere under in grado non solo di giocare tanto per dovere di regolamento, ma anche di fare la differenza. Ad oggi, il Teramo e il suo settore giovanile non disporrebbe, almeno a detta degli esperti, di ragazzi pronti per disputare un campionato di serie D, in posizione di vertice. Avere ragazzi forti significa tracciare una distanza con le altre squadre, peraltro a costi accessibili. E, infine, allargare la base societaria, qualora se ne creino le condizioni. In casa Notaresco, è Infantino, solo Infantino. Il puntero, allo scadere, sospinge – ancora una volta – i rossoblù verso la salvezza. Ecco, ancora una volta, Saveriano Infantino, di professione bomber, con pretese peraltro accessibili. Avrebbe rappresentato la svolta per i biancorossi di Pomante? Forse sì, ma nel calcio il condizionale non vale nulla.
GIGIRRIVA