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 Come abbiamo più volte denunciato in questi anni, l’inerzia, gli inaccettabili ritardi e le false promesse dell’Amministrazione comunale rischiano ora di compromettere definitivamente l’agognato intervento di riqualificazione dell’ex scuola Carlo Febbo di San Nicolò a Tordino, centro di aggregazione identitario per intere generazioni di sannicolesi, oggi lasciato in assoluto, penoso degrado.
            Come temevamo, interpellati (finalmente!) dal comune, gli uffici regionali, con una nota dello scorso 21 settembre 2017, hanno infatti fatto sapere che a causa del mancato rispetto dei termini per l’inizio dei lavori (entro fine 2013, come da precedente proroga concessa dalla Regione stessa) “il finanziamento originariamente assegnato non risulta più disponibile” in quanto decaduto per l’inerzia dell’Amministrazione che, ad oggi, non ha neppure validato il progetto esecutivo. E, visti i riferimenti temporali, è stata ovviamente non accolta la ridicola motivazione addotta dal Comune che imputava il ritardo alle problematiche connesse al recente sisma del 2016 (sic!).             Chi si assume la responsabilità politica e amministrativa per questa vergognosa vicenda? Chi si dimette? E come si intende riparare ora alla perdita del finanziamento di 551.000 euro causato esclusivamente dall’inaccettabile immobilismo politico-amministrativo e dal gravissimo ritardo nella esecuzione procedura? Quale copertura finanziaria si intende fornire ora all’intervento? Sul punto l’Amministrazione deve riferire immediatamente in Consiglio comunale.             L’ennesima figuraccia del centrodestra teramano conferma la totale assenza di programmazione sulle opere pubbliche con la conseguente perdita di finanziamenti. Nello specifico, poi è inaccettabile l’assoluta incuranza verso un edificio che – lo diciamo da sempre -potrebbe invece costituire una fondamentale occasione di sviluppo e rilancio per la comunità della frazione più popolosa del nostro territorio a cui questa Giunta dovrebbe ora solo chiedere umilmente scusa, considerata anche la vergognosa situazione in cui versano la struttura e l’area limitrofa.             Lo stato di abbandono, infatti, ha raggiunto ormai un livello talmente insostenibile da far scattare anche un serio allarme igienico-sanitario, non solo per i rischi all’incolumità di chi dovesse continuare, senza permesso, ad entrarvi ma anche e soprattutto, ora, per le famiglie residenti nelle zone circostanti, penalizzate dal degrado e in alcuni casi letteralmente invase dai ratti che copiosi ormai occupano ciò che resta della ex scuola.             Ora si è oltrepassato il limite di sopportazione. L’Amministrazione dica la verità e la smetta di prendersi gioco dei cittadini su questa incresciosa vicenda che, nel rappresentare la più grave delle inadempienze di questa pessima Giunta sulla frazione di San Nicolò a Tordino, conferma ancora una volta in via generale come tutti le zone frazionali e periferiche del nostro territorio siano state ormai da tempo abbandonate al loro destino e concepite dal centrodestra teramano esclusivamente come terreno di conquista clientelare nel periodo della campagna elettorale.  

Gianguido D’Alberto

 

Antonio Filipponi