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ANDREACORERitengo doveroso intervenire sulle recenti vicende della Ruzzo S.p.A., relative all’ultima assemblea durante la quale si è votato per il bilancio, la pianta organica e il nuovo piano industriale per il prossimo triennio, per tranquillizzare la Governance della società, a cominciare dal Vicepresidente Grotta.

Da parte della nostra maggioranza, di cui il Sindaco D’Alberto è leader ed espressione, nessun regolamento di conti né posizione preconcetta e precostituita, ma solo un’attenta lettura dei dati e della realtà, anche se ci rendiamo conto che di questi tempi forse non ci si è abituati troppo. Del resto noi, a differenza di altri, abbiamo costruito la nostra storia proprio sull’indipendenza da ogni tipo di padrino e padrone politico: l’unico vincolo che abbiamo è quello con gli elettori e i cittadini teramani, nella cura esclusiva del loro interesse. Le dinamiche partitiche le lasciamo ad altri, magari a loro stessi che ne hanno beneficiato in sede di elezione del C.d.A. 

Quel che invece continua a preoccuparci ancora il giorno dopo è l’assenza di chiarezza da parte di chi invece si è riempito la bocca in nome della “trasparenza”. E quindi, sempre volendo stare nel merito e non su attacchi personali, ci chiediamo com’è possibile che un Vicepresidente dichiari che nel calcolo della tariffa rientrano talmente tanti fattori che è impossibile stabilire da cosa esattamente dipendono gli aumenti? Non è forse suo compito, così come di tutto il Consiglio di amministrazione, avere piena contezza dei dati, delle scelte e delle conseguenze? In questo surreale rimpallo di responsabilità con l’Autorità nazionale A.R.E.R.A., il Vicepresidente Grotta può smentire categoricamente coloro che imputano il prossimo aumento in bolletta anche alle scelte di questa Governace, prima fra tutte quella relativa alla gestione del personale? Da quel che ci risulta, seppure qualcuno in modo appunto “grottesco” stia tentando di descrivere l’agenzia nazionale come un’eminenza grigia che operi esclusivamente contro i cittadini teramani e la Ruzzo S.p.A., l’aumento tariffario non è dettato dal libero arbitrio di qualche ente esterno, ma bensì sia stabilito da un’autorità nazionale proprio sulla base della situazione economico finanziaria della società stessa: e quindi l’aumento in bolletta è assolutamente inscindibile dalle scelte operate da questa Governance. 

Così come vorremmo avere chiarimenti sempre dal C.d.A., magari dallo stesso Vicepresidente, sulle annunciate nuove assunzioni e più in generale sulla pianta organica: com’è possibile che nella società che gestisce un bene primario e collettivo come l’acqua, che offre un servizio vitale come quello idrico integrato, siano presenti in pianta organica più quadri, funzionari e dipendenti amministrativi che operai e operatori tecnici specializzati? E come è possibile che le nuove assunzioni si concentrino nuovamente nell’ambito amministrativo e non su quello operativo? Che fine faranno tutti coloro che sono stati assunti tramite agenzie interinali? Come mai sono stati fatti dei mutamenti, con evidente aumento dei costi, prima dell’approvazione della pianta organica?

L’impressione spiacevole che si è avuta ieri, all’uscita dall’Assemblea, è che, a telecamere accese, la Governance fosse più concentrata sul presunto isolamento del Comune di Teramo che sul dare risposte concrete agli interrogativi che il Sindaco aveva posto, magari smentendo ogni nostra preoccupazione. E invece, ancora una volta, il caos era il vero sovrano. Del resto non sono riusciti a chiarire nemmeno se si trattasse di un piano industriale o di linee guida: nemmeno la contezza di quanto realmente portato al voto. 

Fanno invece sorridere le dichiarazioni di Futuro In, probabilmente ancora con la bava alla bocca, incapace di digerire a distanza di un anno una dolorosa sconfitta. Non so se questa Amministrazione sia un’armata brancaleone e incapace, quel che è certo è la sonora bocciatura di una compagine politica che ha confuso potere e politica, interessi personali e bene comune. E quindi non ci sorprende che oggi, davanti all’incapacità di intercettare e dare risposte alle problematiche dei cittadini, si siano trincerati in accorducci e inciuci di bassa lega e di conseguenza nella difesa di una Governance che, a questo punto, è praticamente interamente a loro riconducibile. Ancora una volta, rinnoviamo l’invito al confronto, anche in Consiglio Comunale: sono in grado di smentire questa amministrazione nel merito delle criticità sollevate, oppure l’alta politica di cui loro parlano è riconducibile solo al voto senza tener conto del contenuto? Il rischio di scivolare nel “poltronismo” è estremamente facile, ma forse per loro sconveniente.

Andrea Core - consigliere comunale di Insieme Possiamo