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vallecastellana“Ormai per gli allevatori, gli agricoltori e gli operatori della montagna di Valle Castellana, già duramente colpiti dalla crisi, dallo spopolamento, dalla concorrenza sleale e spietata che arriva da fuori regione, dagli eventi sismici e dai danni causati dagli animali selvatici, si è aggiunto un nuovo ed inatteso “nemico” da combattere: il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga ed i suoi burocrati che, ciechi e sordi alle esigenze della montagna e di chi ci vive e ci lavora, impongono divieti anacronistici, mostrando scarsa elasticità e poca voglia di venire incontro a chi ha deciso di vivere e lavorare nel nostro territorio”.

Questo il pensiero dell’Assessore all’Agricoltura, alla Pastorizia, alla Foresta e gli Usi Civici di Valle Castellana, Battista Caterini, che di professione fa proprio l’allevatore e quindi ben conosce la delicata situazione che vivono queste categorie, costrette a fare i conti con mille problemi. “La goccia che ha fatto traboccare un vaso abbondantemente colmo è di questi ultimi giorni – prosegue la sua nota – abbiamo richiesto, ed io per primo l’ho fatto, visto il bel tempo una proroga di dieci giorni, fino al 10 dicembre, prima di dover lasciare i pascoli montani e spostare gli animali in pianura o nelle stalle, sperando di sfruttare qualche altra bella giornata di sole e di risparmiare così il foraggio. Sapete cosa ci hanno risposto i burocrati del Parco? Ci hanno negato il permesso dicendo che non ci sono le condizioni per farlo perché mancherebbe l’erba nei pascoli! A prendere questa decisione sono state persone che stanno in ufficio, non sanno nemmeno come è fatto un pascolo o in che stato si trovino realmente in questo momento, ma che vogliono insegnare a noi come si fa il nostro mestiere! E così, a causa di un’altra scelta miope e senza senso, verrà perpetrato l’ennesimo odioso “danno” a carico di una categoria già duramente messa in ginocchio, tutto in nome della burocrazia e di qualche norma anacronistica”.

“Mi chiedo che senso abbia continuare a lavorare, a combattere lo spopolamento nelle zone montane quando poi, invece di sostenerci, di aiutare queste categorie e quei piccoli imprenditori che si alzano la mattina all’alba per sbarcare il lunario, proprio certe istituzioni fanno di tutto per farci chiudere” conclude l’Assessore Caterini. “Proporrò a breve una raccolta firme tra la cittadinanza per chiedere che Valle Castellana esca dal Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Non ha senso continuare a starvi dentro quando questo Ente non fa nulla per tutelare i cittadini, gli allevatori, gli agricoltori, i boscaioli e quanti lavorano in montagna dai danni causati dai cinghiali ai pascoli e alle colture, è inerme contro i lupi che attaccano le nostre greggi, non monitora la situazione degli animali selvatici che distruggono i raccolti, ma è sempre pronto a crearci problemi e a risponderci NO ad ogni semplice richiesta di aiuto e di sostegno”.