A Prati di Tivo, è stata riaperta la cabinovia rimasta chiusa, in questi mesi, a causa dell’emergenza coronavirus che ha interessato tutta la nostra Penisola. Ora molti settori stanno riaprendo: i battenti, bar, ristoranti, hotel, pur adottando misure di sicurezza imposte dall’ultimo decreto. Come abbiamo già detto in un articolo dedicato, la cabinovia resterà aperta fino a mercoledì 30 Settembre.Non ci sono più scuse: ora i teramani e gli abruzzesi dovranno dimostrare di amare veramente questa località turistica. Abbiamo due scelte: continuare a polemizzare, incazzarsi, lamentarsi, o cominciare a frequentare la nostra montagna. Rispettarla e amarla. Si, lo sappiamo. Altri luoghi riescono ad intercettare meglio la domanda e a promuoversi meglio. Si, lo sappiamo, non esiste una strategia sinergica di promozione, come accade in altri regioni. Vabbè, nel digitale la situazione e quasi disastrosa. Ma dobbiamo crederci e insistere. Il turismo è uno di quei rari settori dell’economia in grado di assicurare un buon tasso di crescita, e la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Il turismo è cambiato così come anche la figura del turista: ora vuole vivere le emozioni del viaggio per poi condividerle magari sui social network. Vuole sapere prima cosa troverà. L’esperienza che potrà vivere. Le emozioni che quel luogo potrà regalargli.
Se poi in Abruzzo aggiungiamo l’ospitalità e il buon cibo, abbiamo un potenziale di attrazione dei turisti unico al mondo. Questo, purtroppo, non sempre accade . Ma oggigiorno i turisti sono sempre più motivati dalle esperienze da vivere, dal concetto di living culture, dal desiderio di vivere nell’humus culturale del luogo. Insomma vogliono un prodotto innovativo e complesso, che solo il territorio e le sue realtà più autentiche possono offrire. E in questo poche location possono dare di più del Gran Sasso. Spesso l’esperienza che tanto fa versare inchiostro sui media specializzati altro non è che un servizio in più, piatto e freddo, che ci viene proposto insieme alla destinazione. Per fare sì che quel luogo diventi motivazione di scelta, di destinazione, da parte del turista, ci vuole di più. Sempre tenendo ben presente che se c’è un tipo di competitività che la concorrenza non può rubare è il territorio. Sono le ricchezze del territorio con le loro peculiarità a dare maggior valore alla proposta turistica, a renderla diversa e più competitiva. Ecco allora che nel caso della montagna teramana e del Gran Sasso, in attesa che si mobilitino le istituzioni, il territorio si ingegna e si rimbocca le maniche, promuovendo a proprie spese quelle esperienze vere, da vivere, che tanto rappresentano nella motivazione di scelta di una destinazione. Quando si tratta di progetti di promozione e valorizzazione turistica di un territorio questo aspetto della “offerta” diventa ancora più preponderante. E quindi parliamo di un successo annunciato. Del resto basta guardarsi attorno un minuto per capire che ai Prati non manca nulla per essere amata. Ora tocca a noi: da oggi ogni occasione è buona per “salire” ai Prati, un'occasione per dimostrare l'amore e l'attaccamento che lega tanti appassionati alla montagna teramana per eccellenza. I paesaggi mozzafiato del Gran Sasso d’Italia ci aspettano, sono sempre animati dalla presenza discreta e a volte impercettibile di chi la frequenta, sportivi o semplici appassionati.
Leo Nodari