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CINGHIALE“Sono quasi tre anni che denunciamo i danni causati al nostro territorio dai cinghiali e dagli altri animali selvatici, ma le nostre richieste sono sempre cadute nel vuoto. Speriamo che ora, sulla scorta dei dati shock forniti a livello regionale dal Compartimento della Polizia Stradale, che ha dichiarato che in 18 mesi ben 161 incidenti sulle strade abruzzesi sono stati causati dai cinghiali, qualcuno apra finalmente gli occhi e si decida di affrontare seriamente questo annoso problema che non riguarda solo le nostre aree montane”.

Questo il commento dell’Assessore all’Agricoltura, alla Pastorizia, alla Foresta e gli Usi Civici del Comune di Valle Castellana, Battista Caterini. “Leggendo bene il dato fornito, che riguarda ovviamente i sinistri causati dagli animali nelle aree toccate dalla rete viaria abruzzese, e quindi di prassi zone altamente urbanizzate, si può comprendere ancora meglio quanto il dato sia ancora più pesante se parametrato alle zone montane, dove sempre più spesso gli animali selvatici ed i cinghiali girano indisturbati aggredendo le greggi, rovinando i campi e arrivando ormai sempre più vicini alle zone abitate” sottolinea l’Assessore Caterini. “Oltre a questo, come sottolineato dai vertici di Coldiretti nel loro comunicato, la proliferazione incontrollata dei cinghiali mette a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali. Insomma, se preso ancora sottogamba, quello dei cinghiali rischia di diventare un problema serio non solo per le aree rurali della nostra regione, ma per tutto l’Abruzzo”.

Tralasciando le lungaggini dei rimborsi per i danni causati dagli animali selvatici l’Assessore di Valle Castellana chiede, ancora una volta, interventi urgenti, seri, ma soprattutto risolutivi. “La nostra proposta è quella di utilizzare le squadre di cacciatori locali per l’abbattimento selettivo e usare la carne per creare così una filiera corta che si occupi della lavorazione, della trasformazione e della vendita dei prodotti” conclude Battista Caterini, “Concordo con Coldiretti quando dice che le misure finora messe in campo sono state un semplice “pannicello caldo” e quindi, prima che il problema si trasformi in emergenza sociale ed ambientale, bisogna mettere da parte, tutti, le posizioni ideologiche e lavorare seriamente, amministratori, istituzioni e portatori di interesse, affinché la situazione si normalizzi e si trovino soluzioni nell’interesse di chi lavora e vive nei territori gravemente colpiti da questa emergenza. I cittadini, gli allevatori e gli agricoltori di Valle Castellana sono stanchi di dover convivere con i danni causati dagli animali selvatici e dai cinghiali in particolare, chiediamo ai vertici della Regione e del Parco delle iniziative concrete prima che la situazione diventi insanabile”.