Regina di cuoriiiii canterà Piero Pelù sul palco di piazza Martiri, ma la carta che in realtà, è girata di più in piazza, negli ultimi giorni, è il… due di picche. Se lo sono visti rifilare, su carta intestata del Comune di Teramo, i titolari dei bar di piazza Martiri, o meglio: quello del Grande Italia e quello del Des Artistes, perché per gli altri locali del centro storico, la carta era sempre a picche, ma era un 5, come i gradi massimi delle bevande da vendere, nelle ore del concerto, esclusivamente in bicchieri di plastica. Come sempre, in fondo. Il due di picche è uscito dal mazzo solo qualche ora dopo, pescato dal dirigente Cupaiolo, solo ed esclusivamente per la mano giocata da Des Artistes e Grande Italia.
Ma andiamo per ordine.
Giovedì 25 agosto.
Arriva l’ordinanza del Sindaco. Che recita: 1) vietato agli esercenti dei pubblici esercizi all’interno del centro storico di vendere, somministrare o cedere a terzi bevande in bottiglie e/o bicchieri di vetro e/o lattine dalle ore 17.00 del 28 Agosto 2022 e fino alle ore 03:00 del giorno successivo, consentendo la somministrazione unicamente in bicchieri di carta o di plastica ed in bottiglie di plastica prive di tappo;
2) vietato agli esercenti dei pubblici esercizi ubicati nell’area perimetrale all’evento, di effettuare la vendita per somministrazione e per asporto di bevande con gradazione superiore ai 5 gradi, dalle ore 17.00 del 28 Agosto 2022 e fino alle ore 03:00 del giorno successivo.
Tutto da copione. E’ il cinque di picche.
Venerdì 26 agosto.
Arriva l’ordinanza di Cupaiolo. E’ il due di picche. Ai soli Des Artistes e Grande Italia, il dirigente Cupaiolo ordina:
“per motivi di ordine e sicurezza pubblica, entrambi i portici adiacenti a Corso San Giorgio e Piazza Martiri dovranno essere liberati da qualsiasi ostacolo al fine e di fungere da corridoi di sicurezza” quindi “ogni esercizio predisporrà un banco somministrazione sotto un ombrellone posizionato sul lato della piazza, in corrispondenza degli ingressi dei locali, senza creare intralcio sotto i portici che dovranno rimanere liberi per eventuali emergenze. - tutti gli altri ombrelloni dovranno essere chiusi, l'accesso all'interno dei locali dovrà essere limitato solo a particolari esigenze di natura fisiologica”.
E in ventiquattro ore, è cambiato tutto. Per i due locali di piazza Martiri quella che poteva e doveva essere una serata di grande lavoro, con tanto di prodotti già acquistati per gli apericena, è diventata una serata da incubo, con la possibilità di vendere solo bevande, solo sotto un ombrellone sul Corso e l’interno dei locali trasformati in una sorta di vespasiani a servizio del concerto.
Se non è un due di picche, è peggio. Molto peggio.
E le domande si rincorrono: perché deciderlo solo un giorno prima del concerto, quando tutto era organizzato in altro modo? Perché vietare di fatto ai due locali di lavorare, con evidenti riflessi negativi economici? E, soprattutto, può un dirigente cambiare un’ordinanza del Sindaco?
E adesso tutti pensano: chissà che carta uscirà domani…