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teramo comune municipioI primi caldi della primavera colpiscono i “gruppi consiliari di maggioranza” al comune di Teramo, i quali, invece di occuparsi della città, e della sua desolante situazione, decidono di perder tempo in attacchi personali, more solito, a Paolo Gatti.
Devono non essersi accorti che Paolo Gatti ha ottenuto 3648 preferenze a Teramo, risultando, di gran lunga, il più votato a Teramo.
Insultandolo gratuitamente, non fanno altro che offendere una parte importante della città che dovrebbero amministrare, e parlando di una sua presunta sconfitta, vanno in rotta di collisione con la realtà.
Quando scrivono poi che 10.878 preferenze rappresenterebbero una secca bocciatura, sconfinano nel grottesco del più incredibile terrapiattismo,
Del quale forse si rendono conto gli stessi estensori della nota nella misura in cui nella stessa mancano nomi e sigle e si firmano con un generico “gruppi di maggioranza al Comune”: molti consiglieri della stessa maggioranza farebbero davvero fatica ad apporre la propria firma su un comunicato così psichedelico.
Di più: danno un pessimo esempio di scarsa sportività, posto che all’avversario politico che stravince vanno fatti e complimenti e gli auguri di buon lavoro, e danno la dimostrazione, ancora una volta, di poca educazione e scarso garbo istituzionale.
Insomma, pare proprio che gli odierni amministratori della città non abbiano digerito il ritorno in grande stile di Paolo Gatti e con non abbiano compreso che con la Regione devono collaborare, nell’interesse della città, al di là delle appartenenze politiche.
Eppure non dovrebbe essere così complicato da capire che non ci si può rinchiudere nel proprio sempre più angusto orticello.
Ma d’altra parte, da coloro che avevano come obiettivo esclusivo la degattizzazione della città, e che tale obiettivo hanno miseramente fallito, non si può pretendere neanche la comprensione delle regole più elementari della convivenza civile e del rispetto delle Istituzioni.
Infine, già che ci siamo: sulle tempistiche delle opere pubbliche, converrà chiedere al Sindaco di Torricella come si fa a progettare, appaltare, fare i lavori e restituire il Muncipio ai cittadini, visto che quello di Teramo, in sei lunghi anni non ha visto neanche la progettazione esecutiva.
Magari anche per questo si chiederà soccorso alla Regione?
Mentre converrà chiedere a qualche Santo nel settembre di quale anno potrà terminare lo scempio del cantiere senza fine di piazza Garibaldi.
 
Il direttivo di Nuove Energie 
 
QUI LA NOTA DEL COMUNE CHE IL CONSIGLIERE FALVIO BARTOLINI (PD) NON CI HA FATTO RICAPITARE SU PAOLO GATTI
 
Sorprende in maniera netta il comunicato di questi giorni dell’ormai prossimo consigliere Paolo Gatti, le cui dichiarazioni fanno sorgere dubbi importanti su come, in tanti anni di ruoli istituzionali locali ricoperti, non conosca le tempistiche di realizzazione delle opere a partire dall’ottenimento dei fondi. Effettivamente però non sovviene alla mente nemmeno un’opera strategicamente rilevante per la Città di Teramo messa in campo da lui o dalla sua parte politica.
Del resto, dal 2018, passando per le amministrative del 2023, la comunità teramana, oltre a scegliere e a confermare l’amministrazione di Gianguido D’Alberto, ha anche ribadito una secca bocciatura alla compagine politica di Paolo Gatti e a Paolo Gatti stesso, sempre più vittima dei suoi stessi atteggiamenti personalistici e di una politica atta esclusivamente all'ottenimento del consenso piuttosto che al bene comune.
 
La supponenza messa in mostra dalle sue parole, atte a bacchettare questa maggioranza su come si dovrebbero avere rapporti tra il Comune e la Regione non fa altro che confermare come sia stato e continui ad essere assente dall’amministrare politico della Città di Teramo, del resto parla di fondi messi in campo da Marsilio, che non solo sono stati stanziati dalla giunta precedente di centrosinistra, ma che addirittura il suo “caro amico” Marco Marsilio ha tagliato in maniera sostanziale, mettendo a rischio la realizzazione di certe opere, una su tutte l’Ex Manicomio.
 
Archiviate le mance elettorali - dato che diversamente non possono essere considerati i fondi annunciati a pochi giorni dal voto - è ora che si inizi a restituire al territorio quello gli spetta di diritto. Se Gatti avesse realmente a cuore le sorti della nostra città, al di là delle appartenenze politiche dovrebbe innanzitutto battere i pugni con la sua maggioranza per ridare a Teramo quei 10 milioni sottratti al progetto della cittadella della cultura, dopo la figuraccia da lui stesso commessa con gli annunci in campagna elettorale. Così come dovrebbe battersi per far stanziare per la sua città adeguate risorse per il trasporto pubblico locale, per l'autostazione o ancora per far finanziare il progetto di via Longo, premiato a livello nazionale proprio per la sua capacità di coniugare la tutela sociale delle fasce più deboli e la rigenerazione urbana.
 
Con certe dichiarazioni si comprende la difficoltà che Paolo Gatti soffre nel digerire come questa Amministrazione sia riuscita, in soli cinque anni, a risanare quella città che il centrodestra, di cui lui stesso era espressione, aveva lasciato in uno stato di profonda crisi – basti ricordare la questione dei derivati, che tanto è costata a Teramo, con il Comune arrivato a pagare anche 400.000 euro l’anno - ma crediamo allo stesso modo che sia arrivata l’ora che faccia pace con il passato e guardi al futuro e al bene comune. 
 
Sulla rinascita e la rigenerazione della città stia tranquillo. A parlare per noi sono i cantieri aperti e quelli in procinto di partire grazie alla straordinaria opera di progettazione e programmazione portata avanti da questa amministrazione e ai relativi fondi ottenuti. E stia tranquillo anche sui corretti rapporti istituzionali, che da parte di questa amministrazione comunale non sono mai mancati pur nella giusta difesa della nostra Città.
 
La politica dell'utilizzo degli enti per il proprio consenso, la politica del piccolo orticello, degli insulti e della distorsione della realtà la lasciamo ad altri. Noi pensiamo solo al bene della città di Teramo e della sua comunità. È ora che Paolo Gatti, una volta per tutte, inizi a fare lo stesso.
 
LA FOTO NON E' STATA INSERITA A CASO...