L’Università di Teramo ha partecipato il 7 e l’8 settembre scorsi alla sesta edizione dell’iniziativa Climbing for Climate, organizzata dalla RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e dal CAI-Club Alpino Italiano per la sensibilizzazione sulle problematiche del cambiamento climatico e per lanciare un appello per il potenziamento del contrasto alla crisi climatica, alla crisi ecologica e alla perdita di biodiversità.
L’evento, che nel 2021 e nel 2022 fu organizzato rispettivamente sul Calderone e sul massiccio della Majella dalle università abruzzesi, è stato promosso quest’anno sulla Marmolada dalle Università di Brescia e Padova, insieme alle altre Università Venete e all’Università di Trento.
In continuità, quindi, con l’impegno dell’Università di Teramo sui temi ambientali e sulle relative iniziative di studio e sensibilizzazione, hanno partecipato alla manifestazione il rettore Dino Mastrocola – l’unico tra i rettori a prendere parte all’ascensione – e il delegato RUS dell’Ateneo teramano Emilio Chiodo. L’ascensione alla base del ghiacciaio della Marmolada è stata effettuata in collaborazione con la “Carovana dei ghiacciai” di Legambiente ed è stata accompagnata dalle spiegazioni degli esperti sulle misurazioni dell’evoluzione del ghiacciaio effettuate dai ricercatori dell’Università di Padova e del Comitato Glaciologico Italiano, promotori della campagna glaciologica “partecipata”. Oltre cento i partecipanti.
«Secondo le rilevazioni dell’Università di Padova – ha raccontato il rettore Dino Mastrocola – il processo di fusione del ghiacciaio continua ad accelerare segnando nuovi record. I rilievi effettuati sull’abbassamento della superficie glaciale indicano che la vita residua del ghiacciaio è stimata tra i 13 e i 22 anni. In pochi anni anche il più famoso ghiacciaio delle Dolomiti scomparirà, così come è avvenuto per il nostro ghiacciaio del Calderone, sul Corno Grande del Gran Sasso, ormai ridotto allo stato che i tecnici chiamano di “glacionevato”».
Al termine della manifestazione, nella bellissima cornice dei tremila metri della Punta Serauta, è stato sottoscritto il documento “Un’Altra Marmolada”, dedicato alla fruizione futura del ghiacciaio e delle montagne italiane alla luce delle sfide del cambiamento climatico e della necessaria transizione ecologica. Il manifesto è stato sottoscritto da: Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, Università delle regioni su cui insiste la Marmolada, Club Alpino Italiano Mountain Wilderness, Legambiente-Carovana dei Ghiacciai, Cipra Italia, Comitato Glaciologico Italiano e Comitato Scientifico L’Altra Montagna.