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Gli avvocati Gennaro Lettieri e Simonetta Cocciolito, legali della Società dei Concerti Primo Riccitelli e del M° Maurizio Cocciolito, con una nota replicano alla conferenza stampa di una settimana fa di Enrico Melozzi e Mauro Baiocco.“La ricostruzione della vicenda giudiziaria – fanno sapere i legali – è radicalmente diversa da quella proposta ai media. La Corte di Appello de L’Aquila non ha pronunciato alcuna sentenza di assoluzione nei confronti dei giovani artisti, ma ha semplicemente rilevato l’inammissibilità dell’appello proposto dalla Procura Generale, non è quindi affatto entrata nel merito della vicenda processuale. Nella specie, infatti, il Procuratore Generale, pur avendo appellato la sentenza di assoluzione ritenendola ingiusta, non ha analiticamente indicato i motivi di impugnazione, richiamando semplicemente le memorie depositate dalle parti civili, con la conseguenza che l’appello è stato dichiarato inammissibile”. E ancora: “Quanto alla sentenza di primo grado, Baiocco e Melozzi sono stati assolti ai sensi dell’art. 530 comma 3 c.p.p. e cioè, pur sussistendo la prova che la diffamazione era stata compiuta, vi era un dubbio sulla ricorrenza del diritto di satira che il primo giudice ha ritenuto di individuare a livello putativo: in altri termini il delitto di diffamazione ricorreva, ma i musicisti teramani erano (forse) a livello psicologico convinti di esercitare il diritto di satira. La formula ‘il fatto non costituisce reato’ sta a dimostrare che la campagna diffamatoria contro l’Associazione Primo Riccitelli e contro il M° Cocciolito è stata effettivamente svolta”.